Una nuova strategia farmaceutica della Ue è necessaria per affrontare tutte le problematiche che riguardano il mondo del farmaco a livello multistatale in modo coordinato: la Commissione e il Parlamento europeo hanno preso posizione con risoluzioni, documenti e progetti per attuarla concretamente.

Commissione Ue ed Europarlamento: la nuova strategia farmaceutica della Ue per affrontare le tante questioni aperte, rese più urgenti dalla pandemia. Dalle carenze di medicinali all’impatto dei farmaci sull’ambiente.

Dopo la pubblicazione della nuova strategia farmaceutica da parte della Commissione europea lo scorso 25 novembre (si veda in proposito anche qui), anche il Parlamento europeo si è espresso su questo importante atto comunitario attraverso un recente comunicato stampa.

La nuova strategia farmaceutica della Ue copre l’intera gamma dei prodotti farmaceutici nonché alcuni aspetti dei dispositivi medici. Si coordina e si integra con le altre politiche dell’Unione, creando sinergie con il Green Deal e con l’approccio strategico della Ue per minimizzare l’impatto dei farmaci sull’ambiente. La strategia segna l’inizio di un processo che coinvolge diverse azioni, legislative e no, che saranno lanciate dal Parlamento nei prossimi anni e che avranno come punto finale d’approdo il 2025.

Durante la sessione plenaria di dicembre dell’Europarlamento, la commissaria Stella Kyriakides ha presentato la nuova strategia farmaceutica della Ue quale componente importante della nuova Unione europea per la salute. L’elaborazione di una nuova strategia era già in programma prima della pandemia, ma le lezioni apprese dal Covid-19 hanno evidenziato la necessità di una proposta più ambiziosa.

La strategia farmaceutica realizza le richieste del Parlamento elaborate durante la sessione plenaria del 17 settembre scorso. In quella occasione, l’Europarlamento aveva sottolineato la necessità che venissero intensificati gli sforzi per affrontare la carenza di farmaci, problema di per sé già grave, ma reso ancora più serio dalla crisi pandemica (si veda qui).

Ristabilire l’autosufficienza dell’Unione europea per farmaci e attrezzature mediche e ripristinare la produzione farmaceutica in Europa.

L’Ue deve essere autosufficiente in materia di medicinali e attrezzature mediche, in modo che siano costantemente disponibili trattamenti a prezzi accessibili. Occorre inoltre che venga ripristinata la produzione farmaceutica in Europa perché si ritorni all’indipendenza europea dalla produzione localizzata nell’estremo oriente. La priorità deve quindi essere data all’incremento della produzione interna di farmaci essenziali e strategici.

Un migliore coordinamento tra gli Stati membri è inoltre essenziale per condividere le migliori pratiche nella gestione delle scorte e per creare strategie sanitarie coordinate. La Commissione dovrebbe creare una riserva europea di medicinali di importanza strategica, sulla falsariga del meccanismo RescEU, che dovrebbe funzionare come “una farmacia europea di emergenza” a cui tutti gli Stati membri dovrebbero avere accesso per ridurre al minimo le carenze.

Il Parlamento aveva inoltre chiesto di procedere verso un uso e uno smaltimento più razionale dei farmaci, al fine di prevenire i rischi per l’ambiente e per la salute pubblica.

Temi importanti su cui è necessario intervenire: dai farmaci per le malattie rare alla lotta ai tumori, dalla resistenza antimicrobica agli appalti congiunti europei.

Malgrado la nuova strategia realizzi gran parte delle aspettative parlamentari, resta ancora tutta una serie di altre questioni importanti da affrontare: lo sviluppo di medicinali per le numerose malattie rare attualmente senza cura, la lotta al cancro, la resistenza antimicrobica, la trasparenza nelle catene di approvvigionamento dei medicinali, gli appalti congiunti europei, la finalizzazione della legislazione sulla valutazione delle tecnologie sanitarie. (Per quanto riguarda il tema della lotta al cancro e il ruolo della farmacia, si veda qui)

Il Parlamento europeo era già intervenuto sull’argomento all’inizio del mese di novembre, commentando con estremo favore il sensibile aumento dei fondi a disposizione dello EU4Health, che, secondo il relatore del Parlamento Cristian-Silviu Buşoi, del Ppe, era necessario per “promuovere l’innovazione e investire di più nella salute. È stato fondamentale aumentare i finanziamenti per il programma EU4Health da 1,7 miliardi di euro a 5,1 miliardi di euro per essere in grado di affrontare future pandemie e minacce per la salute e per rendere i nostri sistemi sanitari più resilienti “. (EP)