Gli italiani e il digitale: un rapporto sempre più stretto in tutti i campi, compresa la salute, anche se non totalizzante: varie indagini recenti hanno fotografato la situazione dalle diverse angolazioni.

Gli italiani e il digitale: diverse indagini hanno mostrato la recente evoluzione del comportamento dei cittadini, influenzato sia dal progresso tecnologico sia dagli effetti della pandemia. Boom dell’e-commerce, anche in farmacia, ma con alcune cautele.

Gli ultimi dati Iqvia ci dicono che il mercato online in farmacia è aumentato a valori del 66%, nel 2020 rispetto al 2019, raggiungendo i 389 milioni di euro, con una crescita dell’83% nel numero delle confezioni vendute. La flessione registrata a fine anno, cioè a dicembre rispetto a novembre 2020 (-8,5% a valori e -7,7% in quantità), nulla toglie a questo boom dell’e-commerce, che merita pertanto di essere ben analizzato.

Come rileva la ricerca “Innovation Summit” di Deloitte, infatti, il 34% degli italiani intervistati dichiara di avere ora scoperto l’e-commerce, il 40% afferma che utilizzerà i canali di vendita digitali anche in futuro e il 59% dei pensionati ritiene che le innovazioni digitali non siano poi così difficili da usare.

Interessante poi è sapere come si sono comportati gli italiani nei loro acquisti in periodo di pandemia e così risulta che il 44% degli intervistati ha preferito scegliere liberamente tra canale fisico e digitale, mentre il 18% ha scelto esclusivamente il negozio fisico, per preservare l’aspetto relazionale. Peraltro, il 55% ritiene che l’uso massivo della tecnologia provochi un maggior bisogno di contatto umano.

Vale la pena di raffrontare questi dati con quelli della ricerca Stada, effettuata in più Paesi europei. Alla domanda se l’intervistato avesse più fiducia ad acquistare i medicinali nelle farmacie piuttosto che online, un terzo ha riposto che preferisce la farmacia locale per “essere sicuro di non ricevere farmaci contraffatti” e per “avere la possibilità di interagire con il proprio farmacista di fiducia”. Quindi, il digitale avanza, ma non di meno i pazienti mantengono atteggiamenti di cautela.

Grande utilizzo dello smartphone

Ma quali sono gli strumenti che il cittadino usa per i servizi di assistenza sanitaria? Vale a dire: non soltanto, quindi, per fare acquisti online, ma anche per prenotare appuntamenti con il medico o il farmacista, per ordinare prodotti, per spedire il Nre, per controllare i risultati delle analisi e così via.

Lo strumento più utilizzato risulta essere lo smartphone, soprattutto dai giovani tra i 19 e i 34 anni, ma anche tra i non più giovani (65-75 anni), come dimostra la tabella che vedete qui sotto. Anzi, confrontando le percentuali di italiani ed europei di quest’ultima classe di età, risulta che i nostri anziani superano gli europei con una quota del 21% contro il 17%.

Peraltro, a fronte di una crescita dei sistemi digitali pari a 10 punti percentuali, registrata in Italia in quest’ultimo anno, sono in particolare gli anziani quelli che aumentano di più (+14 punti percentuali), proprio quelli ritenuti meno propensi all’innovazione digitale.

 

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