In Francia parte la lotta ai farmaci contraffatti
In Europa la lotta ai farmaci contraffatti ha una data di riferimento importante, il 9 febbraio 2019. Per 26 Paesi su 28 (Italia e Grecia escluse) rappresenta il D Day del sistema europeo anticontraffazione. Da quel giorno, infatti, tutte le farmacie europee hanno dovuto scansionare ogni confezione di farmaci con obbligo di ricetta per verificare che si stava per consegnare al paziente un prodotto autentico e privo di rischi. Il processo, data la sua complessità, non è partito senza qualche criticità e tra i Paesi maggiormente in ritardo c’è da annoverare la Francia.
La lotta ai farmaci contraffatti in Europa si è intensificata negli ultimi anni. La Francia è tra i Paesi che ha impiegato più tempo a partire: ora anche Oltralpe i controlli anticontraffazione entrano nel vivo.
Nel marzo 2021, solo 233 farmacie francesi (su oltre 21.000) erano collegate al Sistema nazionale di verifica del farmaco (Nmvs), a sua volta connesso all’hub europeo (Emvs, European medicines verification system), per attuare la verifica e la disattivazione (decommissioning) dei dispositivi di sicurezza presenti sulle confezioni dei farmaci a prescrizione obbligatoria.
Proprio a causa di tale incredibile ritardo nell’impegno contro i farmaci contraffatti, il Ministero della Salute francese ha deciso che non era più il caso di far disattendere platealmente quello che è un obbligo europeo e ha adottato un’ordinanza sulle buone pratiche in materia di dispensazione di farmaci in farmacia. Tali pratiche contengono disposizioni sugli “Obblighi nella lotta contro la falsificazione dei farmaci”, ribadendo e rafforzando l’obbligo del controllo anti-contraffazione.
Sanzioni per le farmacie inadempienti
L’obbligo porta evidentemente a sanzioni per le farmacie che saranno trovate inadempienti e quindi non hanno organizzato i loro gestionali per controllare capillarmente ogni confezione dispensata nel proprio esercizio.
Finisce pertanto quello che era considerato un periodo di grazia, ovvero un periodo transitorio di oltre 2 anni che le autorità avevano considerato congruo per far sì che il sistema anticontraffazione entrasse finalmente a pieno regime senza prevedere sanzioni per i casi di inadempienza.
Nel commentare l’accaduto, il sindacato delle farmacie francesi Fspf (Fédération des syndicats pharmaceutiques de France) sospetta che la decisione del Ministero della Salute sia stata fortemente sollecitata dall’Emvo (European medicines verification organisation), organizzazione europea creata dalla filiera (Pgeu incluso) per organizzare il modello di controllo antifalsificazione del farmaco sulla base di quanto stabilito dalla Direttiva europea del 2011.
Secondo il presidente di Fpsf Philippe Besset, galeotta è stata una lettera inviata dalla direzione dell’Emvo alla Commissione europea in cui si denunciava la riluttanza dei farmacisti francesi in materia di controllo sui farmaci contraffatti e si chiedeva alla Commissione “di applicare l’articolo 258 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea (avvio della procedura di infrazione n.d.r.) contro la Francia come ultima risorsa per far rispettare le regole”. (ML-EP)