Prezzi dei farmaci: senza trasparenza, danno ai pazienti
Mancanza di trasparenza sui prezzi dei farmaci? Ne deriva un danno per i pazienti. Si tratta di una questione che riguarda da vicino diversi Stati dell’Unione europea. Infatti, negli ultimi anni, industrie e autorità di molti Paesi Ue hanno negoziato sempre più spesso in via riservata sconti nella determinazione dei prezzi dei farmaci.
Se manca la trasparenza sui prezzi dei farmaci, è il paziente a essere danneggiato: una problematica che riguarda diversi Paesi Ue. Alcuni studi hanno dimostrato le criticità di pratiche di negoziazione riservata.
In pratica, vi è un prezzo ufficiale e uno scontato al verificarsi di determinate condizioni. Il motivo? La possibilità di ridurre la spesa per i farmaci ad alto costo, coniugata a un accesso più rapido ai farmaci innovativi. Ma è davvero così?
L’Oms e alcuni studi condotti su tale questione evidenziano alcune criticità degli sconti riservati, criticità che potrebbero portare a una distorsione dei prezzi e a ostacolare l’accesso dei farmaci sul mercato. Inoltre, i costi dell’assistenza sanitaria sono in continuo incremento in tutta Europa, in parte anche a causa dei prezzi dei farmaci. Uno strumento di politica dei prezzi usato a livello nazionale è il cosiddetto prezzo di riferimento, che permette a un governo di confrontare il prezzo di un farmaco con quello di altri Paesi per ricavarne un benchmark, allo scopo di fissare o negoziare il prezzo del farmaco nel proprio Paese. Ciò garantisce che quanto pagato in un Paese non superi irragionevolmente il prezzo pagato nei Paesi di riferimento.
Il prezzo di riferimento serve però al suo scopo soltanto se i prezzi di listino ufficiali riflettono i prezzi reali o se, almeno, lo sconto applicato è trasparente. Negli ultimi anni, invece, molti Paesi europei hanno introdotto schemi di sconti che, nella maggior parte dei casi, sono negoziati con i produttori in modo riservato. Questo significa che un Paese ha due prezzi per uno stesso farmaco: un prezzo ufficiale più alto e un prezzo reale più basso. Pertanto, la riservatezza di tali sconti ha consentito ai produttori di mantenere alti i prezzi, poiché si determina una situazione in cui il prezzo ufficiale, più alto, è usato come riferimento.
Uno studio dell’Università di Zurigo mostra come la crescente mancanza di trasparenza sui prezzi dei farmaci non sia nell’interesse né dei pazienti, né della società.
Uno studio, realizzato da un team di ricerca guidato da Kerstin N. Vokinger, dell’Università di Zurigo (Uzh) e pubblicato il 17 febbraio, mostra come la crescente mancanza di trasparenza non sia nell’interesse né dei pazienti, né della società. Esso ha identificato tutti i farmaci con sconti e tutti i nuovi farmaci senza sconti presenti in Svizzera nel periodo tra gennaio 2012 e ottobre 2020. Sono stati poi valutati: la quantità di farmaci introdotti con e senza sconti, il beneficio clinico dei farmaci con sconti, e se la durata delle negoziazioni sul prezzo abbia consentito un accesso più rapido rispetto ai farmaci senza sconti.
Per quanto riguarda il primo aspetto, i risultati hanno dimostrato come la quantità di farmaci con nuovi sconti è aumentata negli anni fino a un totale di 51 farmaci al 1° ottobre 2020. Di questi, 32 (il 63%) erano farmaci contro il cancro. Per quanto riguarda il beneficio clinico, solo 15 dei 51 farmaci (il 29%) avevano un beneficio elevato, 25 (il 49%) avevano un beneficio basso, mentre per 11 farmaci (il 22%) non è stato possibile determinare alcun beneficio.
I ricercatori hanno anche scoperto che c’è una varianza in termini di prezzi e relativi sconti: gli sconti sono applicati a farmaci con costi mensili che variano da 3.000 a 35.000 franchi circa, e anche gli sconti che sono stati resi noti variano tra il 4% e il 58%.
La strategia degli sconti
La strategia degli sconti a prima vista può sembrare una soluzione per permettere un tempestivo accesso ai farmaci, poiché consente di approvare e di fissare i prezzi più rapidamente. Tuttavia, i risultati dello studio dimostrano che il tempo che intercorre tra l’approvazione e la determinazione del prezzo è lungo più del doppio per i farmaci con scontistica riservata (302 giorni in media), rispetto a quelli senza tale modalità (106 giorni).
L’esempio svizzero
Usando la Svizzera come esempio, lo studio ha inoltre dimostrato che i farmaci con scontistica riservata sono aumentati negli ultimi anni e non solo quelli ad alto costo. Gli sconti non erano limitati neanche ai farmaci innovativi, poiché spesso i farmaci scontati non avevano un alto valore clinico, e la determinazione del prezzo (e quindi anche l’accesso ai farmaci da parte dei pazienti), comportava più tempo.
Obiettivo Ue: garantire farmaci a prezzi accessibili
I risultati evidenziano l’importanza di una maggiore trasparenza sui prezzi effettivi pagati dai governi, e indicano che l’obiettivo perseguito dalla Commissione europea, di garantire cioè farmaci a prezzi accessibili per i pazienti, potrebbe non essere raggiunto se si mantiene tale riservatezza. Migliorare la trasparenza sui prezzi effettivi dei farmaci e una più forte cooperazione tra i Paesi potrebbe, pertanto, permettere di identificare i farmaci che dovrebbero essere resi rapidamente disponibili, aiutare le autorità nazionali a prendere decisioni informate sui prezzi e, in definitiva, migliorare l’accesso ai farmaci innovativi per i pazienti. (EP)
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