L’e-commerce cresce, ma non cancella il negozio fisico
Gli italiani e l’e-commerce: un rapporto sempre più ravvicinato, ma che non annulla l’importanza del punto vendita fisico. È questa una prima sintesi di una inchiesta svolta da Ipsos sui cambiamenti nelle abitudini di acquisto dei consumatori in vari Paesi del mondo, tra cui l’Italia, fortemente influenzati dall’effetto pandemia. I dati sono interessanti anche per la farmacia, anch’essa investita dal mutamento, sia pure con la specificità che caratterizza il suo ruolo sanitario.
Un’indagine internazionale di Ipsos sui consumatori e l’e-commerce: per quanto riguarda l’Italia, crescono l’interesse e l’abitudine agli acquisti on line, ma il ruolo del punto vendita fisico rimane importante.
L’inchiesta di Ipsos, “The Retail Rollercoaster”, registra una situazione piuttosto articolata in Italia. Infatti, emerge che il 33% degli intervistati preferisce fare acquisti solamente nel punto vendita fisico, mentre il 25% è orientato a comprare soltanto on line. Il 43% degli intervistati ha affermato di avere comprato di più on line nel 2020 rispetto all’anno precedente: un risultato che non sorprende, essendo stato l’anno scorso quello di Covid-19 e del lockdown, ma che conferma una tendenza alla crescita dell’e-commerce che si delineava già da tempo, anche prima della pandemia.
Ipsos ha svolto la sua analisi su un campione di consumatori di vari Stati del mondo: 14.500 persone tra 16 e 74 anni residenti in Canada, Usa, Australia, Brasile, Cina, Francia, Germania, Italia, Spagna, Gran Bretagna, India, Giappone, Messico, Russia, Sudafrica e Corea del Sud.
I dati sopra citati che riguardano l’Italia rivelano che da noi la preferenza per lo shopping fisico è più bassa rispetto a Francia (39%) e Cina (37%), ma più alta rispetto agli Stati Uniti (24%), mentre l’apprezzamento per il canale online è simile. Gli americani sono più propensi a utilizzare entrambi i canali (39%), i cinesi si comportano in modo simile agli italiani, mentre i francesi sono meno multicanale (17%).
Fisico e digitale: due facce della stessa medaglia
I dati vengono così commentati da Farmakom, società italiana specializzata in e-commerce per farmacie e parafarmacie: “L’e-commerce cresce, ma c’è ancora interesse nel punto vendita fisico, a condizione che sappia reinventare il customer journey e motivare il consumatore a tornare e ritornare in negozio. D’altra parte, anche l’e-commerce ha del lavoro da fare: non deve essere semplicemente un canale di vendita funzionale, deve saper ricoprire un ruolo più ampio per il cliente e ripensare alla sua esperienza, andando di pari passo con l’evoluzione e i cambiamenti del mondo retail. Fisico e digitale sono due facce della stessa medaglia”.
“La trasformazione digitale che stiamo vivendo -aggiungono i fondatori di Farmakom- è un processo che sta impattando su tutti i mercati e sta profondamente cambiando le dinamiche di relazione delle persone e i loro comportamenti d’acquisto. Oggi le farmacie non dovrebbero valutare se essere on line oppure no, ma abbracciare questa trasformazione del mercato e investire il proprio tempo nel decidere come essere on line, per garantirsi un posto nel mercato di domani. L’e-commerce non è solamente un nuovo canale di vendita, ma rappresenta per le farmacie, soprattutto per quelle più piccole, un modo per compensare gli accessi mancati e iniziare a raggiungere un pubblico nazionale”.
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