Campagna sull’occhio secco in 600 farmacie
Una campagna sulla patologia dell’occhio secco si svolgerà da luglio a gennaio 2022 in seicento farmacie italiane, promossa da Alcon.
Seicento farmacie italiane coinvolte nella campagna itinerante sull’occhio secco promossa da Alcon da luglio 2021 a gennaio 2022.
La campagna, che parte in questi giorni, prevede che, nelle farmacie partecipanti, specializzandi in oftalmologia di università italiane, a titolo volontario, si mettano a disposizione dei cittadini per confrontarsi e dare informazioni sulla sindrome da occhio secco.
Secondo Vision Needs Monitor 2020, questa patologia riguarda una persona su cinque, ovvero dodici milioni di individui. Di questi, però, soltanto 2,7 milioni dichiarano di curarsi, mentre 10,3 milioni convivono con essa ma non la curano, perché non ne riconoscono i sintomi e/o non sanno quale sia il corretto approccio terapeutico.
La campagna fa riferimento alle farmacie, perché risulta che un paziente italiano su due, in caso di problematiche lievi della superficie oculare, si reca in farmacia, anziché andare dall’oculista, che però è il solo specialista con le competenze per una corretta diagnosi e per la definizione di un approccio terapeutico adeguato.
Alcon intende quindi promuovere “un progetto di sensibilizzazione del paziente che si reca in farmacia, affinché sia informato della patologia e invitato a riflettere sull’opportunità di rivolgersi all’oculista per una diagnosi completa ed esaustiva”.
Nel corso della campagna “sarà possibile avere un colloquio conoscitivo, attraverso la compilazione di un questionario, e una foto digitale dell’occhio per verificare se sussistono fattori di rischio. Al termine dell’incontro verrà spiegata l’importanza di fare prevenzione con visite specialistiche di approfondimento dall’oculista”.
Informazioni sull’iniziativa e sulle farmacie che vi aderiscono sono reperibili qui.
L’opinione degli esperti
• Pasquale Aragona, ordinario di Oftalmologia, direttore dell’Unità Operativa Complessa Uoc di Oftalmologia, Università degli Studi di Messina: “I cambiamenti di abitudini e stili di vita in questi mesi ha acuito sicuramente la sintomatologia legata all’occhio secco. Abbiamo visto crescere, proprio a causa del lockdown, durante il quale non era possibile accedere alle strutture sanitarie per le visite, le richieste di supporto da parte dei pazienti con questa patologia e oggi, che stiamo ritornando a ritmi pre-pandemia, registriamo un incremento di nuovi casi. Si stima che circa il 50% di adulti sopra i 40 anni abbia uno o più sintomi riconducibili all’occhio secco. Sottovalutare questi sintomi è un grave errore; questa patologia, infatti, incide anche sulla qualità della vista. Non considerare adeguatamente la presenza di un problema che coinvolge il film lacrimale e la superfice oculare in pazienti che devono, per esempio, ricorrere a interventi chirurgici come la correzione di vizi di refrazione o la cataratta, può vanificare la riuscita dell’operazione stessa. Per tutti questi motivi diventa fondamentale fare informazione e educazione, anche grazie a campagne come questa, per arrivare a una diagnosi tempestiva e impostare una terapia efficace”.
• Francesco Bandello, direttore della Clinica oculistica, Università Vita-Salute, Istituto Scientifico San Raffaele, Milano: “L’occhio secco è una patologia che non deve essere trascurata e qualsiasi azione porti a una maggiore conoscenza e a una più efficace gestione della malattia deve essere accolta con favore dalla comunità scientifica. Coinvolgere in farmacia specialisti in formazione (specializzandi) oftalmologica, per raccontare e confrontarsi con la popolazione sulla sindrome da occhio secco, rappresenta un traguardo importante che pone effettivamente la persona al centro”.
• Paolo Nucci , ordinario di Oftalmologia alla Università Statale di Milano: “Frequente il ricorso al farmacista anche da parte dei genitori di bimbi che lamentano sintomatologia aspecifica come ammiccamenti frequenti e iperemia congiuntivale. In molti casi la causa è legata alla presenza di inquinanti al suolo che asciugano il film lacrimale, situazione nella quale il primo approccio può ben essere una lacrima artificiale. Ma il parere dell’oftalmologo pediatra è indispensabile per riconoscere anche altre condizioni, come la congiuntivite allergica, e guidare in maniera appropriata la famiglia e il pediatra di base”.
• Leonardo Mastropasqua, direttore del Centro nazionale di Alta Tecnologia, Università degli Studi G. D’Annunzio di Chieti, Pescara: “La farmacia è, per sua stessa natura, il luogo giusto per promuovere campagne di prevenzione delle malattie oculari. Una collaborazione sempre più stretta tra farmacista e medico è l’obiettivo a cui tendere sempre di più in futuro. Una rete a favore di un paziente con sindrome da occhio secco dovrebbe potere connettere in modo sinergico il farmacista, il medico di medicina generale, l’oculista e l’ortottista e gli specialisti in formazione (medici specializzandi in oftalmologia), affinché sia possibile costruire un percorso ideale che parte da informazione e prevenzione, passa dai controlli, per arrivare alla decisione terapeutica a cura dello specialista. Questa campagna è un primo passo a cui plaudire.”