La professoressa Maria Rita Gismondo, direttrice di Microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell’Ospedale Sacco di Milano, è stata protagonista dell’interessante e assai seguito l’incontro organizzato dalla Fondazione Muralti con l’obiettivo di fare il punto sulla pandemia, sulle sue evoluzioni e sul ruolo delle farmacie.

La virologa Maria Rita Gismondo fa il punto sulla pandemia, sulle prospettive future e sul ruolo della farmacia nella lunga emergenza Covid.

Ha aperto la serata Annarosa Racca, presidente di Federfarma Milano: “Da febbraio a oggi -ha detto- le farmacie lombarde hanno effettuato oltre 5 milioni di tamponi antigenici e nella sola prima settimana, dal 10 al 17 novembre, le 365 farmacie aderenti hanno inoculato circa 5.000 dosi booster. Sono numeri in continua ascesa, sia per nuove farmacie che si rendono disponibili, sia per le numerose richieste. La rete delle farmacie sta così offrendo un tangibile contributo alla campagna vaccinale e ringrazio tutti i colleghi per la preziosa risposta che offrono alla cittadinanza”.

“Voi farmacisti ci siete stati sempre”

Le ha fatto eco la virologa Maria Rita Gismondo: “La medicina territoriale durante il Covid è scomparsa, mentre voi farmacisti ci siete stati sempre, sempre pronti ad aiutare la gente. E il vostro coraggio e disponibilità sono stati mal riconosciuti dai media”.

Quindi, ha ripercorso il cammino della pandemia, dalla sera del 20.2.2020 (numero funesto di un anno bisesto), quando la richiamarono al Sacco per il primo ricoverato positivo di Covid, e da lì via al racconto di giorni infuocati, di vite stravolte e di morte in solitudine seppur in reparti di terapia intensiva intasata.

L’errore dei tagli alla sanità

Ha, poi, ricordato i numerosi errori commessi, a partire dai tagli alla sanità negli ultimi dieci anni: 200 ospedali e 45.000 letti tagliati, come pure 10.000 medici e 11.000 infermieri in meno, “grazie a una spesa sanitaria pro capite inferiore alla media Ocse e lontanissima da Francia e Germania”.

La cattiva comunicazione

E poi la cattiva comunicazione sul virus con notizie altalenanti, come il pasticcio del vaccino AstraZeneca, prima per gli anziani, poi per i più giovani, poi del tutto ritirato. Informazioni contrastanti che hanno prodotto, accanto ai no-vax, gli scettici nei riguardi di questi vaccini. E anche un Comitato tecnico-scientifico formato da autorevoli esperti, ma incomprensibilmente privo di un virologo.

Il lockdown, la dad e i tamponi

Poi abbiamo avuto il lockdown, che ha causato drammi psicologici a molti giovani e ha fatto triplicare i suicidi, e la “dad”, che ha creato un buco intellettuale nei bambini e nei ragazzi. E ora viviamo il boom dei tamponi, con quelli molecolari efficaci, mentre i rapidi sono pannicelli caldi.

Vaccino più terapia: le armi contro il virus

Ora il virus è cambiato, e le sue varianti migliorano la capacità offensiva del Covid, e così la terza dose va proprio data, anche perché il vaccino perde gradatamente efficacia e va rinforzato. Vaccini più terapia saranno l’arma vincente, ma bisogna ricordare che viviamo in un mondo globalizzato e, quindi, non si devono lasciare aree scoperte. E se il vaccino è necessario soprattutto agli anziani e ai fragili, non lo è probabilmente per i bambini, che non rischiano.

Le conseguenze della pandemia

E ora che cosa accadrà? Maria Rita Gismondo ritiene che il Coronavirus si attenuerà, diventerà endemico e si caratterizzerà come virus stagionale. Lei è ottimista, ma il rischio sono le conseguenze della pandemia, forse peggiori del Covid stesso: cioè la “sanità mancata”, tutte quelle patologie trascurate, per mesi non curate, tutti quei nodi che presto verranno al pettine (su questo tema si veda sul nostro sito anche qui).

I consigli per i farmacisti

Quali i consigli ai farmacisti? Migliorare le modalità di consulenza al paziente-cliente e la formazione sui farmaci innovativi, specializzarsi in farmacie oncologiche, del dolore, del diabete, relazionarsi con la medicina del territorio all’interno del triangolo medico-paziente-farmacista e migliorare i servizi del proprio ruolo imprenditoriale.