Il ruolo del digitale nella tutela della salute è stato al centro dell’attenzione nell’annuale simposio organizzato a Nizza dalla presidenza del Pgeu. Un ruolo che risulta oggi rafforzato anche dalla spinta ricevuta dalla pandemia.

Nel simposio del Pgeu a Nizza focus sul ruolo del digitale nella tutela della salute e sulla spinta che la pandemia ha fornito al suo rafforzamento.

Nell’aprire il simposio Pierre Béguerie, presidente dell’Ordine francese dei farmacisti titolari, ha ricordato come “le crisi sono movimenti che fanno riflettere, poiché comportano grandi cambiamenti. I farmacisti hanno dimostrato di essere fondamentali per superarle: hanno assunto nuovi servizi che ora dovranno essere stabilizzati ed estesi, come il servizio di test e la somministrazione di vaccinazioni. L’utilizzo della digitalizzazione nella sanità deve essere un mezzo per servire la popolazione e non fine a sé stesso. Dobbiamo preservare la relazione sociale e di prossimità”.

Proprio queste ultime due frasi riassumono perfettamente il cuore delle riflessioni svolte dal terzo panel del simposio, che ha affrontato il tema dell’impatto della tecnologia digitale nella tutela della salute.

Più vicini ai pazienti, maggior dialogo tra farmacisti e medici. Ma senza trascurare l’importanza del contatto umano.

La digitalizzazione ha consentito ai farmacisti di essere presenti per i loro pazienti anche a distanza, ha favorito un dialogo maggiore e più costruttivo con i medici. Ma tutto ciò deve essere sempre finalizzato alla tutela del paziente, i cui interessi devono sempre essere posti al centro di ogni sviluppo. Ed è per questo che non va trascurata l’importanza del contatto umano, del rapporto unico che lega il farmacista con i pazienti, soprattutto in quelle realtà dove spesso il farmacista è l’unico professionista sanitario disponibile sul territorio.

La digitalizzazione nell’esperienza delle farmacie spagnole

Il presidente del Consiglio dell’Ordine spagnolo, Jesus Aguilar, ha ricordato come le 22.137 farmacie spagnole hanno utilizzato la digitalizzazione per firmare accordi con i servizi sanitari regionali, in modo da poter fornire farmaci ospedalieri in farmacia ed evitare di far andare i pazienti in ospedale. Attraverso i servizi digitalizzati, le farmacie sono connesse le une alle altre. L’obiettivo spagnolo è creare un modello integrato con medici e altri attori sanitari perché tutti abbiano le stesse informazioni sui farmaci assunti dal paziente.

Il caso finlandese

Risto Kanerva, presidente della Associazione delle farmacie finlandesi (Afp), ha riportato invece l’esperienza della Finlandia, dove più del 20% della popolazione vive in aree rurali.  Per esempio, le due farmacie collocate più a nord si trovano a 150 chilometri di distanza tra loro. C’è quindi un bisogno naturale di infrastrutture elettroniche che possano connettere le farmacie tra di loro e con i pazienti.

La Finlandia ha messo a punto diverse collaborazioni, attualmente in corso, anche con altri Paesi limitrofi. Per esempio, la collaborazione con l’Estonia, che prevede che le prescrizioni elettroniche rilasciate in territorio estone siano integralmente dispensabili in Finlandia e viceversa.

Le parole chiave per una corretta e-health: fiducia e trasparenza

Tuttavia, la maggioranza dei servizi elettronici sono usati da persone giovani e occorre elaborare strategie volte a includere anche i pazienti più anziani che hanno ancora un grande bisogno del contatto umano. Ecco perché occorre procedere con cautela in questo ambito.

All’interno della discussione sviluppatasi nel simposio sono emerse, sia tra i vari funzionari di associazioni europee che si occupano di salute sia tra i rappresentanti della Commissione europea, due parole chiave per un corretto sviluppo della e-health. Fiducia: nella salute digitale, nelle applicazioni, nei nuovi sistemi, nei dati sanitari che devono essere necessariamente protetti. Trasparenza: i dati devono poter essere accessibili e condivisi tra operatori sanitari.

Questi due concetti devono essere facilmente comprensibili e tradotti in un linguaggio accessibile ai pazienti: soltanto così le persone si sentiranno coinvolte. Chi meglio delle farmacie può rivestire tale ruolo, che può effettivamente fare la differenza per il successo di tali iniziative?  (EP)

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