Informazioni su Covid in ucraino nelle farmacie veronesi
I cittadini ucraini giunti a Verona per sfuggire alla guerra troveranno informazioni su Covid in ucraino nelle farmacie veronesi. Così Federfarma Verona intende contribuire all’accoglienza dei profughi sul fronte sanitario.
Nelle farmacie di Verona i profughi ucraini possono trovare informazioni su Covid-19 scritte nella loro lingua.
Federfarma Verona risponde con questa iniziativa all’appello rivolto dalla Regione Veneto, mettendo a disposizione dei profughi giunti in tutta la provincia una brochure in cui sono riportate le misure contro il Covid in lingua ucraina, curata della Direzione Prevenzione. Nel pieghevole sono contenute le indicazioni preventive da adottare quotidianamente e le informazioni dell’Ulss 9 Scaligera per l’effettuazione dei vaccini e dei test antigenici rapidi.
Che cosa contiene la brochure con le informazioni su Covid in ucraino
Commenta la presidente di Federfarma Verona Elena Vecchioni: “Si tratta di uno strumento utile e di facile reperibilità grazie alla rete delle farmacie territoriali. Nel dépliant si parla di distanziamento, corretto utilizzo della mascherina con l’invito a indossare la Ffp2, ma anche del monitoraggio costante, soprattutto nei primi giorni di permanenza in territorio italiano, dopo avere eseguito il test antigenico rapido d’ingresso in una struttura pubblica, secondo le indicazioni dell’Azienda sanitaria veronese”.
“Si cerca in tutti i modi di superare almeno il disagio della lingua -continua Vecchioni- facilitando le procedure necessarie per la salvaguardia della salute di tutti, ucraini e veronesi. Riteniamo che sia nostro compito, come farmacie di comunità, accogliere e aiutare queste persone disperate che hanno perso tutto nella devastazione della guerra e si ritrovano in una realtà totalmente nuova per loro”.
Aggiunge Gianmarco Padovani, vicepresidente di Federfarma Verona: “Per aiutare i profughi Federfarma Verona continua a promuovere in farmacia la campagna di raccolta fondi nazionale destinata alla Protezione civile e ha incrementato negli ultimi giorni il contributo privato delle farmacie con la donazione di circa 1.000 confezioni di farmaci, per un valore di oltre 7.000 euro in risposta alla richiesta di aiuto del console ucraino veicolata tramite il sindaco di Verona Federico Sboarina“.
Per quanto riguarda l’assistenza sanitaria, inoltre, le farmacie attendono in questi giorni le prime ricette redatte dal medico curante con il codice temporaneo di esenzione regionale U01 (esenzione dal pagamento del ticket) creato dalla Sanità veneta per i rifugiati ucraini disoccupati o in condizioni di indigenza certificata.
Sull’impegno delle farmacie di Verona in favore dell’Ucraina si veda sul nostro sito anche qui.