Case di comunità: che cosa ne pensano gli italiani?
La Case di comunità (o “della Comunità”) previste dal Pnrr sono uno dei punti cardine del programma di potenziamento della sanità territoriale che intende correggere il modello centrato sull’ospedale, messo in crisi dalla pandemia. Che cosa ne pensano gli italiani? L’indagine “La sanità che vorrei”, realizzata nell’ambito dell’iniziativa Meridiano Sanità, in collaborazione con Cittadinanzattiva, ha rilevato che la stragrande maggioranza degli italiani (il 96,7% dei rispondenti) apprezza le Case di Comunità e si aspetta molto da loro.
Un’indagine di Meridiano Sanità e Cittadinanzattiva mostra che la stragrande maggioranza degli italiani ha fiducia nelle Case di comunità.
Le Case della comunità sono strutture fisiche “di prossimità e di facile individuazione al quale l’assistito può accedere per poter entrare in contatto con il sistema di assistenza sanitaria, sociosanitaria e sociale” (definizione dell’Agenas, l’Agenzia nazionale per i Servizi sanitari regionali). Sempre accessibili, tutti i giorni, offrono al cittadino assistenza primaria e specialistica, servizi diagnostici, prelievi, vaccinazioni, possibilità di prenotare visite e ricoveri, servizi di telemedicina, screening per la prevenzione, assistenza sociale.
Un primo punto d’accesso al Ssn e anche un filtro per non sovraccaricare gli ospedali di interventi non necessari o inappropriati. Un progetto importante che i cittadini sembrano apprezzare.
Opinioni e aspettative dei cittadini: molti consensi e qualche dubbio
Secondo l’inchiesta, dunque, una altissima percentuale, non distante dal 100%, apprezza le Case di comunità. Vediamo i punti salienti delle risposte degli intervistati (un campione di 1.119 cittadini italiani, per il 58,4% donne e per il 41,6% uomini).
- Il 65% apprezza in particolare la presenza, in un unico luogo, di più professionisti sanitari.
- Il 58% vede favorevolmente il coordinamento tra gli interventi sanitari e sociosanitari.
- I più giovani apprezzano anche la disponibilità dei servizi 12 ore al giorno 7 giorni su 7.
- I pazienti con più patologie croniche considerano la Casa di comunità come un luogo di semplificazione del percorso di cura.
- Molto apprezzata la prospettiva di ampliamento delle attività delle Case di comunità nella direzione di maggiore attenzione alla promozione della salute, al supporto psicologico e al sostegno per la terza età e di garanzia della multidisciplinarità della presa in carico e dell’integrazione con le altre strutture del Ssn.
- Qualche preoccupazione riguarda l’eventualità che il numero o la collocazione delle Case della comunità non siano adeguati a garantire un’effettiva prossimità dei servizi al cittadino.
- Tra i più giovani emerge anche il timore che la concentrazione di molti servizi in un unico luogo possa causare lunghe attese nell’accesso.
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