Il mercato farmaceutico europeo è al centro del dossier “Ricerche e documenti” pubblicato sul numero 10 di “Farma 7”, in arrivo in questi giorni nelle farmacie. A presentare gli scenari fututi è l’esperto di questioni economiche del Pgeu, Antonio Grasso.

Sul numero di “Farma 7” in arrivo in  farmacia, l’esperto del Pgeu Antonio Grasso illustra le prospettive del mercato farmaceutico europeo, i possibili scenari e le conseguenze per le farmacie.

L’articolo di Antonio Grasso inquadra l’evoluzione del mercato farmaceutico europeo nel contesto delle crisi internazionali in corso, che sono almeno tre e di non piccola entità: quella pandemica, che non si può ancora dire superata; quella bellica, molto grave e piena di incognite; quella inflazionistica, che ha riportato in primo piano un fenomeno economico che in Europa sembrava relegato nel passato.

Grasso analizza come reagisce il settore farmaceutico nei suoi vari comparti alla situazione generale in così grande movimento, esaminando i temi della innovazione sui farmaci, delle strategie degli operaori economici, dei mutamenti nei canali di distribuzione e sottolineando le diversità tra i vari Paesi d’Europa.

Quale sarà l’impatto sulle farmacie di un mercato farmaceutico europeo coinvolto da una situazione così dinamica?

Secondo l’esperto del Pgeu, in generale si presume che “le farmacie potrebbero, nel prossimo futuro, fronteggiare una forte pressione in termini di sostenibilità” a causa di una restrizione dei loro spazi di mercato. Tre elementi possono esercitare questa pressione sulle farmacie.

Innanzitutto, l’incremento dei farmaci innovativi, il cui valore di mercato può crescere a scapito di quello dei farmaci distribuiti in farmacia nella misura in cui i nuovi medicinali siano destinati alla distribuzione ospedaliera (tema sul quale i Paesi europei mostrano peraltro orientamenti diversi).

Altro fattore condizionante saranno le scelte di investimento dei tre grandi operatori multinazionali della distribuzione intermedia (McKesson, Walgreens Boots Alliance e The Phoenix Group).

Infine, sarà tutto da scoprire l’impatto dell’espansione dell’e-commerce nel settore delle farmacie.

Nuovi modelli di cooperazione tra le farmacie

Secondo Antonio Grasso, una risposta a queste incognite si chiama cooperazione: “Le farmacie possono, infatti, investire in modelli di cooperazione e di sviluppo omnichannel, trasformando il proprio modello d’impresa per superare il concetto di in-store business, promuovendo così un’offerta che includa interazioni con i pazienti attraverso numerosi canali di distribuzione (per esempio, app, servizi sanitari digitali, eccetera), da integrare con l’offerta tradizionale e con la crescente proposta di nuovi servizi sanitari in farmacia”.

Rimandiamo alla lettura dell’articolo su Farma 7 per un esauriente approfondimento sui temi che qui abbiamo sintetizzato.

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