Al Simposio Pgeu: norme Ue, accesso al farmaco, corretta informazione
Al Simposio Pgeu di Roma, dedicato a “La nuova regolamentazione sui farmaci dell’Unione europea”, si è parlato dei temi cruciali che interessano la farmacia europea; dall’accesso ai farmaci, alla informazione ai pazienti, all’importanza dei risultati della evidenza clinica “real world”. Tutti temi sui quali è indispensabile arrivare a una equilibrata armonizzazione delle norme sull’intero territorio della Ue. al fine di assicurare ai cittadini di tutti gli Stati membri un uguale accesso ai farmaci.
Accesso ai farmaci uguale per tutti i cittadini della Ue, corretta informazione ai pazienti, importanza della real world evidence, armonizzazione delle norme europee: questi i temi principali della Pgeu Annual conference svoltasi ieri 15 giugno a Roma.
Il presidente del Pgeu Roberto Tobia (anche segretario nazionale di Federfarma) ha sintetizzato i temi che il congresso ha affrontato e approfondito in una serie di panel specifici e distinti, ma complementari.
Secondo Tobia, poter disporre di farmaci sicuri, efficaci e di qualità non soltanto è diritto ineludibile del paziente, ma permette anche di affrontare il “tema delle carenze di farmaci, inasprite dalla pandemia, e la necessità di razionalizzare lo smaltimento dei farmaci per prevenire l’insorgere di problematiche ambientali e di salute pubblica”. Questo obiettivo comporta la necessità di “sostenere l’innovazione tecnologica dell’industria farmaceutica europea, anche ai fini di altre importanti problematiche, come lo sviluppo dei farmaci per patologie rare, la lotta contro il cancro e il contrasto alla resistenza antimicrobica”.
Tobia (Pgeu): garantire il diritto ad avere “informazioni sui farmaci accurate, autorevoli, aggiornate e obiettive”.
Tobia ha ricordato che al diritto fondamentale da assicurare, quello di un equo accesso al farmaco per tutti i citadini (punto cardine della nuova legislazione Ue), s’accompagna un altro diritto basilare del paziente, “espressamente riconosciuto dalla Commissione europea”, quello di ottenere “informazioni sui farmaci accurate, autorevoli, aggiornate e obiettive”. A garantire questo diritto può contribuire in modo determinante il farmacista, contrastando “il rischio per i cittadini di rivolgersi a fonti di informazioni inaffidabili o addirittura illegali”.
Il presidente dei farmacisti europei ha posto l’accento infine sull’obiettivo di “introdurre l’utilizzo delle Real-world evidence nella messa a punto di interventi normativi sull’autorizzazione e supervisione dei farmaci, di grande importanza per favorire la ricerca e garantire lo sviluppo di nuovi medicinali in Europa”
Ai lavori del Simposio Pgeu hanno partecipato anche i presidenti di Fofi (Andrea Mandelli) e Federfarma (Marco Cossolo), insieme con i colleghi di tutti i Paesi d’Europa.
Mandelli ha ricordato l’impegno di tutti i farmacisti europei durante la pandemia che in Italia ha permesso di conseguire importanti obiettivi, come la messa a regime delle vaccinazioni, dei tamponi molecolari e dei prelievi di sangue capillare. Fini raggiunti grazie al continuo aggiornamento professionale dei colleghi, che però ha dimostrato come sia necessario “rivedere il percorso di laurea, in modo da formare professionisti più adeguati alle nuove domande di salute del cittadino”.
Cossolo ha sottolineato la sensibilità dei colleghi nel “saper affrontare la pandemia mettendo da parte gli interessi personali, con un impegno che ha fatto percepire la farmacia come punto integrante della sanità”. Ha poi affermato la necessità che, a una Europa unita, corrisponda una farmacia unita, impegnando tutti i farmacisti a un medesimo salto di qualità: “Nessuno deve restare indietro per non perdere il valore della capillarità”.
Il punto critico delle carenze di farmaci
Tra i temi su cui gli esperti di tutta Europa hanno discusso non poteva mancare quello, annoso ormai, delle carenze dei farmaci (su cui il Pgeu è impegnato da tempo – vedi, per esempio, qui), che mette a repentaglio il principio dell’uguale accesso alle cure per tutti. Molti relatori hanno osservato che un efficace strumento di contrasto al fenomeno può essere la riduzione della dipendenza dell’Europa dall’importazione di principi attivi da Paesi come Cina e India.
Nel panel dedicato all’informazione al paziente, è emerso il tema della crescente consapevolezza del cittadino, sempre più attivo ed esigente nel richiedere informazioni autorevoli, corrette ed efficaci sui temi riguardanti la salute e sui farmaci in particolare. E qui il farmacista ha un ruolo importante da giocare.
In questa sezione si è anche parlato di foglietti illustrativi, delle prospettive di quello elettronico e della necessità di renderli meno criptici, più chiari e più leggibili per il cittadino.
Un più ampio resoconto dei lavori potrete leggerlo sul prossimo numero (11/2022) di “Farma 7”. Inoltre, sul sito di Federfarma, trovate un comunicato stampa dedicato al Simposio Pgeu.