Nella discussione tra Parlamento e Governo sulla riorganizzazione dell’assistenza sanitaria, spicca il ruolo della farmacia come parte integrante della nuova sanità territoriale. Alcune mozioni presentate alla Camera, e in parte accolte dal Governo, lo sottolineano.

La riorganizzazione dell’assistenza sanitaria sul territorio è al centro di alcune mozioni presentate alla Camera dei deputati, che sottolineano anche l’importante ruolo delle farmacie come elemento fondamentale della nuova sanità territoriale.

La Camera dei deputati ha esaminato alcune mozioni di maggioranza e di opposizione sul tema della riorganizzazione dell’assistenza territoriale. Le mozioni sono state in parte accolte dal Governo, nella persona del sottosegretario alla Salute Andrea Costa, in parte oggetto di richieste di modifica.

La mozione unitaria di maggioranza, prima firmataria Silvana Nappi (M5S), sottolinea come la casa di comunità rappresenti il modello organizzativo di governo delle risorse economiche destinate all’assistenza della comunità, con un budget specifico e ben definito sulla base della popolazione assistita, dei servizi offerti e dei risultati attesi; si fa carico di tutte le esigenze preventive, cliniche, mediche, infermieristiche, riabilitative, amministrative, sociosanitarie del proprio gruppo di assistiti, sia gestendo direttamente i servizi, sia acquistando risorse da altri erogatori di attività specialistiche o sociali, con un meccanismo assistenziale del prendersi cura della persona nella sua complessità e non soltanto nell’intervenire al momento del bisogno, e coordinando l’intervento nei confronti degli stessi, anche nei settori amministrativi, sociosanitari, nell’intero arco della giornata e per tutta la settimana.

Nell’ambito del potenziamento dell’assistenza territoriale, quindi, le case della comunità rappresentano il modello organizzativo che maggiormente concretizza l’assistenza di prossimità e il luogo fisico al quale l’assistito può accedere per poter entrare in contatto con il sistema dell’assistenza sanitaria e i principi che orientano lo sviluppo della casa di comunità sono, dunque, l’equità di accesso e di presa in carico, secondo il modello della medicina di iniziativa e il principio dell’equità dell’assistenza, declinato nelle sue varie dimensioni (per esempio, appropriatezza, sicurezza, coordinamento e continuità, efficacia e tempestività).

Le farmacie sono riconosciute dal Dm 71 come presidi sanitari di prossimità e parte integrante del Servizio sanitario nazionale.

Le farmacie convenzionate con il Servizio sanitario nazionale, ubicate uniformemente sull’intero territorio nazionale, vengono definite nel provvedimento di riorganizzazione dell’assistenza territoriale (cosiddetto Dm 71) presidi sanitari di prossimità e rappresentano un elemento fondamentale e integrante del Ssn; in particolare, la rete capillare delle farmacie assicura quotidianamente prestazioni di servizi sanitari a presidio della salute della cittadinanza, così come previsto dalla cosiddetta “Farmacia dei servizi”.

Partendo da queste premesse, la mozione impegna il Governo, tra l’altro, a istituire uno specifico tavolo di lavoro costituito da rappresentanti delle Regioni e delle Province autonome, del ministero della Salute e del ministero dell’Economia e delle finanze per monitorare l’attuazione del Dm 71, con riguardo al profilo economico-finanziario, nonché in relazione a eventuali esigenze organizzative, ivi compresi i relativi fabbisogni di personale e/o anche in relazione a eventuali esigenze normative.

All’esito dei lavori del tavolo, il Governo si impegna a reperire, gradualmente e compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica, le risorse eventualmente necessarie a consentire la completa attuazione del decreto.

L’importanza del monitoraggio degli obiettivi del Pnrr

Al Governo è richiesto inoltre di adottare le opportune iniziative per garantire un costante monitoraggio dell’attuazione degli obiettivi previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza e delle riforme di adeguamento a livello regionale e fornire un’informazione qualificata e trasparente in merito ai progetti di riforma dell’assistenza per una nuova sanità territoriale, confrontandosi periodicamente con le Camere in merito ai progressi nella loro attuazione.

La mozione di Fratelli d’Italia, primo firmatario Marcello Gemmato, impegna, tra l’altro, il Governo: ad adottare le iniziative necessarie a garantire la piena operatività del Fascicolo sanitario elettronico e la digitalizzazione dei dati sanitari, corredandolo del cosiddetto “dossier farmaceutico”, che ripercorre la storia farmaceutica di ogni paziente e la rende fruibile a tutto il sistema sanitario; a valutare la possibilità di procedere al fine di adottare iniziative per ampliare la possibilità per le Regioni di distribuire agli assistiti, per il tramite delle farmacie pubbliche e private convenzionate e in regime di distribuzione per conto, alcune tipologie di farmaci generalmente erogati in regime di distribuzione diretta da parte delle strutture pubbliche; a valutare, nel rispetto della riforma in corso, di adottare le opportune iniziative per inserire le farmacie pubbliche e private convenzionate tra i pilastri della rete di assistenza territoriale sanitaria e sociosanitaria. (PB)

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