I dati di Iqvia per il primo semestre del 2022 ci dicono che il mercato della farmacia ha ripreso a crescere, superata la fase più drammatica della pandemia. Infatti, rispetto allo stesso periodo del 2021, il fatturato è aumentato del 6,4% in valore e del 7% in quantità.

Nei primi sei mesi di quest’anno il fatturato della farmacia è cresciuto, rispetto ai primi sei del 2021, del 6,4% a valori e del 7% in pezzi.

In cifre assolute, il fatturato si avvicina ai 12 miliardi di euro, a fronte di 1200 milioni di pezzi. Le percentuali di crescita del mercato della farmacia fanno ben sperare anche per il futuro, sempre che Covid-19 e le sue varianti non decidano di rimetterci in difficoltà (la situazione in effetti è tuttora incerta e anche gli esperti faticano a formulare previsioni).

Osservando più nei particolari i risultati forniti da Iqvia, si nota innanzitutto la notevole crescita del comparto commerciale, con un +11,4% a valori e un +13,4% a volumi. Ora si colloca sui 5,23 miliardi di euro per 491 milioni di pezzi.

Anche il farmaco etico ha registrato un incremento interessante: +2,8% a valori e +2,9% a volumi, aumenti grazie ai quali arriva a 6,68 miliardi di euro per 703 milioni di pezzi.

Un altro aspetto dello scenario da tenere presente è però la relazione tra numero delle farmacie e clienti per punto vendita. Infatti, in Italia il numero delle farmacie è negli ultimi anni aumentato, ma è diminuito il potenziale medio dei clienti per punto vendita.

In sostanza, oggi esistono 19.331 punti vendita, in crescita rispetto all’anno precedente e con un trend che fa registrare circa duemila unità in più (+10,5%) rispetto al 2013. Però, in quell’anno, ogni farmacia poteva contare su una media di 3.450 potenziali clienti, scesi ora a 3.045, contro una media europea di 3.298 persone a farmacia.

Da un punto di vista economico, questa evoluzione, che vede aumentare le farmacie e diminuire mediamente i clienti, porta risultati inferiori.

Restano elevati consenso e fiducia dei cittadini nei confronti della farmacia

D”altra parte, non sembra il caso di preoccuparsi troppo, considerando che la fiducia e il consenso dei cittadini nei confronti della farmacia rimangono elevati -come documentato da diverse inchieste (si veda, per esempio, sul nostro sito qui)– e tendono anzi a crescere con lo sviluppo della farmacia dei servizi.

Commenta infatti l’amministratore delegato di Iqvia Sergio Liberatore: “L’attività di dispensazione dei farmaci e di consiglio esperto ai pazienti ora è affiancata da una serie di servizi correlati alla salute, alla prevenzione e al monitoraggio dell’aderenza terapeutica del paziente cronico. Tant’è vero che quasi la metà degli italiani ha utilizzato questi servizi nell’ultimo anno. In questo modo la farmacia diventa il primo presidio di assistenza sanitaria sul territorio“.