Ci ha lasciato Giorgio Siri, il presidente più longevo di Federfarma, rimasto in carica per ben 16 anni (1992-2008). Si è trovato a sostituire Alberto Ambreck in un periodo tormentato, con i tagli al Prontuario e l’esplosione di Tangentopoli, ben presto diventata “Sanitopoli” con l’arresto di Poggiolini. Anni difficili, anche perché le indagini avevano coinvolto pure alcuni farmacisti, con una caccia alle streghe per fortuna finita, per la farmacia, in niente e in fretta.

È scomparso Giorgio Siri, presidente nazionale di Federfarma dal 1992 al 2008. Ripercorriamo in sintesi la sua storia al vertice del sindacato dei titolari di farmacia.

Poi, dopo un periodo più tranquillo, ha dovuto affrontare la Legge 405/2001 e, quindi, la tempesta delle liberalizzazioni, con gli improvvidi decreti di Storace e di Bersani. Sono anni in cui Giorgio -fondamentalmente pacato, gran signore e di carattere conciliante- ha dovuto rivelare l’animo sindacalista (sicuramente aiutato in questo da Franco Caprino, più focoso), con azioni di contrasto contro la fuoriuscita dei farmaci da banco, purtroppo non risolutive (pensiamo alla campagna pubblicitaria con Gavino Sanna, agli scioperi e alle manifestazioni di piazza con i farmacisti in camice bianco).

“Dovevamo fare come tutti i Paesi anglosassoni -ricorda Giorgio Siri nell’ultima intervista fattagli nel 2016, in occasione dei 30 anni di “Farma 7”- lasciare uscire questi farmaci non legandoli al farmacista, ma in confezioni ridotte e distribuite pure da altri. Abbiamo invece fatto il gioco dell’industria farmaceutica, che ha conservato il valore dei suoi prodotti grazie alla presenza del farmacista, ampliato i punti vendita e venduto legittimamente fuori dalla farmacia. I farmacisti, poi, sono speciali nel farsi concorrenza tra di loro in maniera stupida. Pensiamo, per esempio, agli attuali orari, i più strani. Siamo caduti in basso e temo non ci sia ritorno”.

Ha lavorato con ben sette ministri della Sanità

Siri ha lavorato con sette ministri: Raffaele Costa, Maria Pia Garavaglia, Elio Guzzanti, Rosy Bindi, Umberto Veronesi, Girolamo Sirchia e Livia Turco. Con tutti ha saputo tessere buoni rapporti, spesso di amicizia. Molte poi le iniziative realizzate in questo periodo: con lui sono nati Cosmofarma, FederfarmaCo, Promofarma ed è ancora firmata da lui l’ultima Convenzione con il Ssn (1998). Ma di lui, in questo momento, ci restano in mente soprattutto la signorilità, il sorriso franco, le sue qualità umane, che, unite alle competenze professionali, ci permettono di ricordarlo con tanta stima e tanto affetto. Alla moglie Iolanda, a tutti i familiari e a quanti hanno avuto l’onore di conoscerlo, le più sentite condoglianze. (LV)