Una sentenza recente del Tar del Lazio ha stabilito che sono punibili le emittenti televisive che diano fake news sugli integratori alimentari, presentandoli come prodotti con effetti simili o superiori ai farmaci.

Una emittente televisiva che dava fake news sugli integratori alimentari, presentandoli come simili o superiori a farmaci, è stata multata dalla Autorità Garante delle Telecomunicazioni. Il Tar del Lazio ha confermato il provvedimento.

L’Autorità Garante delle Telecomunicazioni aveva inflitto una pesante sanzione pecuniaria (265mila euro) a una emittente tv che aveva realizzato un canale finalizzato alla vendita di integratori alimentari, diffondendo messaggi con false informazioni, tali da ingenerare nei telespettatori una sfiducia sulla efficacia della medicina tradizionale attraverso il messaggio che gli integratori abbiano maggiore efficacia dei farmaci.

Il Tar del Lazio -chiamato a pronunciarsi dal ricorso dell’emittente tv che invocava il diritto alla libertà di espressione- ha dichiarato legittima la misura irrogata dal Garante, in base al principio che le comunicazioni commerciali fornite dai fornitori di tali prodotti, attraverso i media audiovisivi, non devono incoraggiare comportamenti pregiudizievoli per la salute.

Il magistrato Alfonso Marra: la sentenza del Tar è in sintonia con l’articolo 32 della Costituzione, che tutela la salute come diritto fondamentale.

Secondo il magistrato Alfonso Marra, esperto in materia di sanità e legge, l’interpretazione del Tar del Lazio è condivisibile e in armonia con l’articolo 32 della Costituzione, secondo il quale lo Stato tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della comunità nazionale.

“È indiscutibile -argomenta Marra- che la diffusione di un messaggio attraverso la tv e la radio, che declina la maggiore efficacia degli integratori rispetto ai farmaci, sia fuorviante, finendo per costituire un vero e proprio pericolo di compromissione, a volte in modo irreparabile, per la salute di coloro che lo ricevono. Va, infine, aggiunto che, se è vero che esiste un diritto costituzionale alla libera espressione delle idee, è altrettanto vero che il diritto alla tutela della salute è prioritario e prevalente su tutti gli altri diritti”.

“Nel caso esaminato dal Tar -aggiunge il magistrato- addirittura veniva diffusa la notizia che l’assunzione di integratori avrebbe portato giovamento nei soggetti affetti da gravi patologie quali la sclerosi multipla, le patologie coronariche, la displasia prostatica, la fibrillazione atriale e il morbo di Crohn. Senza alcuna evidenza scientifica e con l’unico sicuro effetto di comportare un effetto peggiorativo delle condizioni di salute a cui si sarebbe potuto porre un efficace rimedio solo con l’uso dei farmaci”.

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