Medicines for Europe: a rischio la fornitura di generici
Medicines for Europe, l’associazione europea delle imprese del settore degli equivalenti e dei biosimilari, ha indirizzato una lettera aperta ai ministri competenti della Ue, in vista della riunione del Consiglio sull’energia del 30 ottobre a Bruxelles, affinché promuovano misure urgenti per garantire la fornitura dei generici, messa a rischio da crisi energetica, inflazione, politiche di controllo dei prezzi.
L’associazione dei produttori europei di equivalenti e biosimilari Medicines for Europe chiede l’intervento della Ue a sostegno del settore per assicurare la fornitura dei generici, messa oggi a rischio da inflazione, crisi energetica e politiche di controllo dei prezzi.
Le richieste delle aziende europee sono tre:
- individuare con chiarezza i settori industriali critici che potranno beneficiare degli interventi di fissazione dei prezzi per la fornitura di energia elettrica alle Pmi da parte degli Stati membri
- escludere l’industria farmaceutica dalla richiesta di riduzione dei consumi nell’ambito dei piani nazionali di emergenza per la sicurezza dell’approvvigionamento del gas, che, in linea con le indicazioni della Commissione Ue, dovrebbero essere aggiornati dal 31 ottobre
- includere il settore dei medicinali senza brevetto nel quadro di crisi temporanea per gli aiuti di Stato a sostegno dell’economia a seguito del conflitto russo-ucraino
Commenta la presidente di Medicines for Europe, Elisabeth Stampa: “La combinazione di inflazione dei costi e politiche di controllo dei prezzi minaccia la disponibilità di medicinali essenziali e rende insostenibile la produzione dell’Unione Europea. Per questo è imperativo che l’Ue introduca misure per ridurre i costi energetici per il settore dei medicinali generici che non possono aumentare legalmente i prezzi in Europa a causa dei prezzi di riferimento e, al contempo, gli Stati membri fermino le politiche di costante riduzione dei prezzi che sono in atto da anni”.
Nella lettera Elisabeth Stampa approfondisce l’analisi della complessa situazione che sta mettendo in sofferenza il settore. “Nell’ultimo decennio -scrive- i medicinali fuori brevetto, che rappresentano il 70% dei medicinali dispensati nel Unione Europea, sono stati soggetti a una rigida regolamentazione dei prezzi, a misure di austerità di bilancio e a gare al massimo ribasso, causando una sostanziale erosione dei prezzi e una situazione insostenibile per i produttori. Questa situazione è stata esacerbata dalla crisi del Covid-19 e dalla guerra in Ucraina, che hanno determinato un aumento generale dell’inflazione (ora oltre il 9%), dei costi delle materie prime (aumentati tra il 50-160%), dei costi di trasporto (fino a 500%) e dei prezzi dell’energia”.
Elisabeth Stampa (presidente di Medicines for Europe): “Qualsiasi arresto della produzione, anche temporaneo, avrebbe effetti dannosi sulla fornitura di medicinali ai pazienti e richiederebbe uno sforzo significativo e lunghi ritardi per riprendere l’attività di produzione”.
Secondo la presidente di Medicines for Europe, “i prezzi del gas e dell’elettricità hanno raggiunto livelli record e alcuni dei nostri produttori rischiano di avere le forniture di gas razionate o di non poter continuare le attività manifatturiere a causa dei prezzi elevati. Qualsiasi arresto della produzione, anche temporaneo, avrebbe effetti dannosi sulla fornitura di medicinali ai pazienti e richiederebbe uno sforzo significativo e lunghi ritardi per riprendere l’attività di produzione. Diversi farmaci (per esempio, medicinali sterili, biologici e antibiotici) sono prodotti attraverso complessi processi di riscaldamento e raffreddamento dedicati per la loro produzione e consegna a ospedali e cliniche o richiedono processi ad alta intensità energetica per la produzione di ingredienti attivi o formulazioni. Ciò richiede una fornitura continua di energia a prezzi accessibili che consenta ai produttori europei di competere con la Cina dove i prezzi dell’energia industriale sono controllati”.
“Mentre tutti i nostri fornitori stanno aumentando i loro costi -prosegue Stampa- il nostro settore non può adeguare i prezzi dei propri prodotti. Questo mette a rischio la fornitura di medicinali e gli sforzi del nostro settore di investire nella produzione in Europa”.
Come spiega ancora la presidente, le aziende produttrici operano in un mercato altamente regolamentato in cui i prezzi dei medicinali sono fissati dalle autorità nazionali e sono soggetti a misure automatiche di riduzione del prezzo. La maggior parte degli Stati membri applica inoltre misure aggiuntive di riduzione dei prezzi, misure di payback e clawback, nonché sconti obbligatori sul fatturato (come esemplifica Egualia nel proprio comunicato stampa del 27.9, in Italia c’è il prelievo dell’1,83% sul prezzo al pubblico per i medicinali Ssn venduti in farmacia).
La lettera aperta in lingua inglese è consultabile sul sito di Medicines for Europe qui.