L’impatto della pandemia sulla salute degli italiani
Proprio pesante è stato l’impatto di Covid-19 sulla salute degli italiani, fisica e mentale. A misurarlo ci ha ora pensato lo Stada Health Report 2022, sondaggio online su 30.000 persone di 15 Paesi europei, tra cui 2.000 italiani. E proprio per fotografare in particolare la situazione del Belpaese si è tenuta a Milano, mercoledì 5 ottobre, presso la Fondazione Feltrinelli, una conferenza stampa con la partecipazione di autorevoli esperti, tra cui i farmacisti Andrea Mandelli, presidente della Fofi, il segretario nazionale di Federfarma, Roberto Tobia, e la presidente di Fenagifar, Carolina Carosio.
Lo Stada Health Report 2022 ha fotografato il forte impatto di Covid-19 sulla salute degli italiani, sia fisica sia mentale. La presentazione dei dati ieri a Milano.
Alcuni dati evidenziano una situazione preoccupante: il 52% degli italiani indica, infatti, un peggioramento del proprio stato di salute a causa dello stress troppo intenso -soprattutto donne (62%), contro il 42% degli uomini- e almeno un italiano su 5 dichiara di aver subito conseguenze sociali e psicologiche (22%) o di vivere difficoltà economiche (21%).
Inoltre, il 36% degli intervistati dichiara di aver dovuto, durante la pandemia, rimandare o annullare visite mediche (soprattutto le persone tra i 18 e i 34 anni) e il 25% ha avuto problemi a mantenere uno stile di vita sano. In particolare, i livelli di burnout sono aumentati del 10% (dal 49 al 59%), soprattutto tra le donne e nella fascia tra i 18 e i 34 anni (70%).
L’emergenza sanitaria causata dal Covid-19 ha avuto anche un impatto negativo u un aspetto rilevante della salute degli italiani: la qualità del sonno, peggiorata a causa di ansia crescente (42%), turbative quotidiane (38%) e problemi economici (25%).
Tra le azioni messe in atto per fronteggiare questi attentati alla salute psichica figura, innanzitutto, il ricorso a una dieta sana da parte di un italiano su 2 (56%), seguita dalla ricerca di regolarità nel sonno (36%), dall’uso di integratori alimentari (35%), dall’attività fisica cardio (31%) od olistica, come yoga o pilates (27%). Importante anche registrare come gli italiani continuino ad aver fiducia nei professionisti sanitari, indicando tra i più affidabili, oltre agli scienziati, al personale ospedaliero e assistenziale, anche i medici di medicina generale (58%) e i farmacisti (51%).
Il ruolo del farmacista
In particolare, una fotografia dell’impegno profuso dalla farmacia durante l’emergenza pandemica è stata proposta dal presidente della Fofi, Andrea Mandelli (“La nostra professione è centrale all’interno dell’assistenza sanitaria territoriale: non si può fare a meno del farmacista”) e dalla presidente di Fenagifar, Carolina Carosio (“Va ora messo a sistema quanto fatto dai farmacisti, soprattutto nel campo delle norme igieniche e dell’attività di prevenzione”). Il segretario nazionale di Federfarma, Roberto Tobia, si è soffermato sull‘impegno della “farmacia dei servizi”, sulla presenza dello psicologo in farmacia, sulle attività di screening e sulle analisi di prima istanza (“La farmacia è, per il cittadino, la prima porta d’ingresso nel mondo della salute”).
È toccato infine a Salvatore Butti, general manager di EG Stada Group, tenere le conclusioni dell’incontro, ricordando il percorso degli Health Report -importanti indagini sui bisogni e sulle esigenze di salute degli europei- che testimoniano sia l’impegno della sua azienda (il cui claim è “Caring for People’s Health”), sia l’importante ruolo dei medicinali equivalenti, capaci di rendere sostenibili e accessibili a tutti le cure migliori (“Consentono di offrire più salute alla salute”).
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