Parafarmacie in crisi a Roma e nel Lazio
A Roma e nel Lazio le parafarmacie sono in crescente difficoltà e le chiusure si moltiplicano. Come segnala “Il Messaggero”, secondo i dati forniti dall’Unaftisp (Unione nazionale dei farmacisti titolari di sola parafarmacia) nella regione il 40% ha dovuto chiudere l’esercizio.
L’effetto Covid ha messo le parafarmacie in crisi seria a Roma e nel Lazio: il 40% ha chiuso.
La pandemia ha fatto precipitare una situazione che si mostrava critica già prima. Oltre ai tanti che hanno dovuto cessare la loro attività, vanno ricordati coloro che sono riusciti a tenere aperto, ma hanno dovuto rinunciare ai loro collaboratori, tagliando quindi posti di lavoro (circa 300 negli ultimi anni).
Le maggiori sofferenze riguardano i titolari di sole parafarmacie, mentre meglio hanno resistito le attività legate alla Gdo e ai grandi centri commerciali.
Per affrontare questo stati di crisi Unaftisp chiede alla Regione Lazio che le parafarmacie siano inserite a pieno titolo nella rete sanitaria come erogatrici di servizi.
Secondo i dati di Iqvia (elaborati da Assosalute nell’edizione 2021 di “Numeri e indici dell’automedicazione”), oggi le parafarmacie in Italia sono intorno alle quattromila unità (di cui circa 350 nel Lazio, seconfdo Unaftisp).
Nel tempo, ci dice il rapporto di Assosalute, il canale si è quasi triplicato dal 2007 al 2016, arrivando a quota 4.307 parafarmacie effettivamente aperte al pubblico. Nel 2017, però, è cominciata una lenta discesa, proseguita fino a raggiungere, nel 2019, i 3.927 punti vendita, con una perdita sull’anno 2016 di 380 unità (-8,8%), in parte recuperati nel 2021 con 183 nuove aperture. A fine 2021, risultavano operative in Italia 4.110 parafarmacie.
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