Le raccomandazioni di Aifa contro l’antibiotico-resistenza
Per contrastare il crescente fenomeno dell’antibiotico-resistenza, problema particolarmente serio proprio in Italia, l’Aifa ha pubblicato due documenti di raccomandazioni destinati ai medici (ospedalieri e mmg), ma che possono interessare anche il farmacista.
Due documenti di Aifa con le raccomandazioni sull’utilizzo appropriato degli antibiotici per contrastare il fenomeno dell’antibiotico-resistenza.
L’antibiotico-resistenza è diventato ormai un fenomeno globale e una minaccia per la salute delle popolazioni e per l’ecosistema. Infatti, secondo le stime del Centro Europeo per il Controllo delle Infezioni (Ecdc), in Europa ogni anno muoiono più di 35mila persone, quasi 100 al giorno, a causa di infezioni resistenti agli antibiotici.
In Italia la situazione è particolarmente preoccupante. Infatti, sempre secondo l’Ecdc, siamo il Paese europeo con l’incidenza maggiore di casi (201.584 nel 2015) e di decessi (10.762 nel 2015) associati a infezioni causate da batteri resistenti a molti farmaci antibiotici. Secondo l’Istituto superiore di sanità, per il 2019 si stimano 33mila decessi da patogeni antibiotico-resistenti in Europa, di cui 10mila solo in Italia.
Inoltre, secondo l’Ema, l’Italia è il primo Paese europeo per uso di antibiotici in ambito umano e il terzo per l’utilizzo sugli animali negli allevamenti intensivi.
La cultura dell’uso ottimale e parsimonioso degli antibiotici
L’Aifa si impegna quindi per dare il massimo supporto scientifico a prescrittori, operatori sanitari, cittadini, politici, per diffondere la cultura dell’uso ottimale e parsimonioso degli antibiotici con il fine di ridurre le infezioni resistenti e migliorare la qualità delle cure sia in ospedale, sia sul territorio. I due documenti (scaricabili dal sito dell’Agenzia) fanno parte di questa strategia.
I testi sono: “Terapia mirata delle infezioni causate da batteri Gram negativi resistenti a multipli antibiotici nei pazienti ospedalizzati” rivolto ai medici ospedalieri, e “Terapia mirata delle infezioni urinarie non complicate e complicate causate da batteri Gram negativi resistenti a multipli antibiotici per la Medicina Territoriale (incluse residenze sanitarie assistenziali)”, rivolto ai medici di medicina generale.
I documenti sono due, distinti, perché -come spiega l’Agenzia- “per quanto le infezioni da batteri resistenti a multipli antibiotici siano responsabili per lo più di infezioni gravi, che richiedono l’ospedalizzazione, è possibile che infezioni non gravi, quali le infezioni urinarie non complicate e complicate, possano essere causate da batteri resistenti ad alcuni antibiotici e trattate dal medico di medicina generale senza necessità di ricovero ospedaliero dedicato o trattate presso una residenza sanitaria assistenziale”.
I documenti forniscono dunque le raccomandazioni specifiche -elaborate dal Gruppo di lavoro multidisciplinare Cts Aifa-Opera (Ottimizzazione della PrEscRizione Antibiotica)- per le infezioni più complesse da trattare, causate dai batteri considerati critici dall’Organizzazione mondiale della sanità, con opzioni terapeutiche minime o senza alcuna opzione terapeutica.
Le Raccomandazioni di Aifa indicano gli antibiotici da privilegiare, il dosaggio e la via di somministrazione più appropriati e con il più basso rischio di selezione di batteri resistenti. Lo scopo è quello di preservare l’efficacia sia degli antibiotici di uso convenzionale (approvati prima del 2010) sia delle molecole più recentemente immesse sul mercato e ridurre l’insorgenza delle resistenze.