Un accordo tra Asl, Federfarma Roma, Federfarma Lazio e Assofarm consentirà ai cittadini in cura con una terapia compresa nel Prontuario della continuità ospedaliera, residenti nel Distretto 4 della Azienda sanitaria locale di Roma, di ritirare i medicinali nella farmacia vicina, senza doversi per forza recare nel centro di distribuzione dell’Asl.

Progetto sperimentale a Roma: i cittadini del Distretto 4 in cura con terapia compresa nel Prontuario della continuità ospedaliera potranno ritirare i loro medicinali direttamente in farmacia.

Il progetto ha ancora carattere sperimentale e durerà un anno, durante il quale i cittadini della zona (che ha un alto tasso di popolazione anziana) avranno la possibilità di ritirare comodamente i farmaci dal loro farmacista di fiducia, il quale potrà anche verificare l’aderenza alla terapia da parte del paziente e rappresentare per lui un punto di riferimento essenziale. Non sarà dunque necessario raggiungere il centro di dispensazione della Asl, spesso distante e con orari di apertura limitati.

Soddisfazione per l’ntesa raggiunta hanno espresso i rappresentati dei farmacisti. Il presidente di Federfarma Lazio Eugenio Leopardi fa notare come la presa in carico da parte di una farmacia territoriale che serve un numero limitato di pazienti fragili, sia più semplice rispetto a un centro di distribuzione che serve mille pazienti che abitano a chilometri di distanza. Con indubbio vantaggio per la salute del cittadino.

Inoltre, come sottolinea il presidente di Federfarma Roma, Andrea Cicconetti, il progetto prevededi sottoporre al paziente un questionario, una volta al mese, al momento della distribuzione del farmaco, per individuare eventuali effetti collaterali o difficoltà nella terapia riscontrate dal paziente: i dati raccolti saranno messi a disposizione della Asl. Un’iniziativa che permette di rafforzare l’attività di farmacovigilanza.

Secondo il vicepresidente di Federfarma Roma e di Federfarma nazionale Alfredo Procaccini, siamo di fronte a un progetto pienamente inserito nel processo di territorializzazione dell’assistenza sanitaria, che confermerà i benefici derivanti dal coinvolgimento delle farmaci. L’auspicio è che il modello varato nella Asl 4 di Roma possa essere esteso a livello regionale e nazionale.

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