Le patologie croniche, in continuo aumento con il progressivo invecchiamento della popolazione, non soltanto rappresentano il maggior onere per i sistemi sanitari, ma sono anche la principale causa di morte in tutto il mondo.

Sono in costante crescita in Italia le patologie croniche: il farmacista può avere un ruolo importante in questo campo, particolarmente come educatore sanitario.

Non di meno solamente un terzo (33%) della popolazione over 65 si preoccupa del rischio di soffrirne. È quanto risulta dal report “States of mind health” di Allianz Partners, leader mondiale nei servizi assicurativi e di assistenza, che ha individuato le tre principali sfide strategiche che la sanità dovrebbe oggi affrontare. Vediamole in sintesi.

  • Puntare più sulla prevenzione che sulla cura
  • Sensibilizzare il maggior numero di persone sui temi attinenti alla salute
  • Favorire lo sviluppo della digital health

Concentrarsi maggiormente sulla prevenzione (dieta, abitudini di vita, riduzione di fumo e alcol, eccetera) è il modo migliore sia per responsabilizzare i cittadini, sia per ridurre il rischio di patologie croniche. Al riguardo, però, ci sono segnali preoccupanti: solamente il 46% degli intervistati ha dichiarato di voler assumere un ruolo più proattivo nella gestione della propria salute. Di qui la necessità di coinvolgere il pubblico perché si renda più consapevole dei problemi sanitari, compito che coinvolge tutti gli operatori sanitari, in primis i farmacisti, da sempre educatori sanitari. Ecco una funzione che la farmacia è chiamata a svolgere, grazie alla sua presenza capillare sul territorio.

È poi necessario un maggiore impegno da parte pubblica nella diffusione della digital health, come mezzo per migliorare la prevenzione e per coinvolgere maggiormente i pazienti, soprattutto quelli cronici.

Aumenta il ricorso ai servizi sanitari digitali, ma non tra gli over 65, tra i quali, al contrario, diminuisce.

Peraltro, negli ultimi anni si è assistito a un forte aumento di utilizzo dei servizi sanitari digitali, ma anche qui si stanno verificando strane disparità. Negli ultimi due anni, infatti, l’utilizzo del teleconsulto è sì aumentato di 26 punti percentuali tra le giovani famiglie, che raggiungono così il 66%, mentre è diminuito tra gli over 65 (ne fa uso soltanto il 39%). Come dire che chi ne ha più bisogno, meno utilizza i servizi che le nuove tecnologie digitali rendono ora disponibili.

“Non possiamo permetterci -commenta Paula Covey, marketing officer for health di Allianz Partners- di sottostimare l’importanza delle condizioni croniche e dei cambiamenti apportati dagli stili di vita, perché hanno il potenziale per ridurre molti rischi”.

Si capisce allora quanto sia importante il ruolo del farmacista come educatore sanitario, perché può svolgere sul territorio, e a livello capillare, un efficace ruolo di sentinella della salute.

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