“Bg-Bs – Capitali della cultura 2023” al via con un convegno a Brescia
Si sono aperte ufficialmente le attività di Bergamo e Brescia “Capitali della cultura 2023”. Sabato 11 febbraio, infatti, sono cominciate a Brescia le manifestazioni organizzate da Federfarma Brescia e Bergamo con un incontro, tenutosi presso il Museo Diocesano, dal titolo “L’evoluzione della farmacia dallo speziale alla farmacia dei servizi” (lo avevamo annunciato qui).
Con il convegno “L’evoluzione della farmacia dallo speziale alla farmacia dei servizi” si sono aperte ufficialmente le manifestazioni che celebrano Bergamo e Brescia “Capitali della cultura 2023″.
Questo incontro è stato il primo di una serie di attività che si snoderanno durante tutto l’anno “con l’idea -ha precisato Clara Mottinelli, presidente di Federfarma Brescia- di creare un fil rouge che parta dalle nostre abbazie, centro di cultura farmaceutica, fino ad arrivare, mese dopo mese, a individuare le future evoluzioni della professione”.
Dal canto suo, Gianni Petrosillo, presidente di Federfarma Bergamo, ha aggiunto precisando come le moderne tecnologie -dalla telemedicina all’intelligenza artificiale- altro non siano che il proseguimento, oggi come ieri, di un servizio che vede la farmacia come un capillare punto di riferimento sanitario della comunità.
Le interessanti relazioni proposte da docenti universitari hanno poi permesso ai numerosi partecipanti di ripercorrere il lungo prezioso cammino compiuto dalla farmacia nel corso degli ultimi secoli. Il professor Maurizio Memo dell’Università di Brescia, dopo avere ricordato l’evoluzione compiuta da una farmacia dispensatrice di farmaci a una erogatrice di servizi, ha delineato le caratteristiche del nuovo corso di laurea, mentre Giovanni Cipriani, dell’Università di Firenze, vicepresidente dell’Accademia di storia della farmacia, ha ricordato tre grandi farmacisti bresciani e bergamaschi (Francesco Marabelli, Giovanni Ruspini e Lodovico Zambeletti) che, dal ‘700 agli inizi del ‘900, hanno onorato la professione con i loro studi di tecnica farmaceutica e le loro farmacopee.
Quindi, è intervenuta la professoressa Gelsomina Fico dell’Università di Milano, che ha parlato del regno vegetale e del passaggio da una visione antropocentrica a una visione fitocentrica, mentre il professor Umberto Nardi, dell’Università Cattolica di Roma, ha proposto un interessante excursus storico sulle scuole mediche, dall’antico Egitto fino al Medioevo e alla scuola Salernitana.
La tradizione e il futuro
La conclusione dell’incontro è stata tenuta dai presidenti degli Ordini delle due città “Capitali della cultura 2023”. Francesco Rastrelli di Brescia ha parlato di cultura come cura e invitato a far tesoro dell’esperienza pandemia, che ha duramente colpito le due città, ma che ha anche permesso di valorizzare la grande rete di solidarietà offerta dalle farmacie. “Essere consapevoli della nostra tradizione -ha detto- ci consente di aprirci al futuro: è un impegno e un dovere”. Il presidente dell’Ordine di Bergamo, Ernesto De Amici, ha infine invitato i colleghi presenti a considerare il paziente come “l’unico nostro tesoro” e ad agganciare la Farmacia dei servizi al bene etico “Farmaco”.
Precisiamo che il sito “Cultura in farmacia” riporta il ricco calendario delle attività realizzate nel corso dell’anno per “Bergamo e Brescia Capitali della cultura 2023”.