I casi di obesità e sovrappeso diagnosticati nei sette Paesi più avanzati del mondo (in cui rientra anche l’Italia) stanno aumentando costantemente, nonostante le politiche di contrasto del fenomeno messe in campo. Nel 2031 il problema potrebbe arrivare a riguardare 292 milioni di persone. È quanto segnalano i dati forniti dalla società specializzata Global Data sui sette maggiori mercati mondiali: Stati Uniti, Giappone, Germania, Regno Unito, Francia, Italia, Spagna.

Secondo un’analisi di Global Data, i casi di obesità e sovrappeso continuano ad aumentare nei Paesi più avanzati del mondo, anche in Italia.

Il rapporto di Global Data “Obesity and Obesity: Epidemiology Forecast to 2031” ha elaborato una proiezione secondo la quale, a un previsto tasso di crescita dei casi dello 0,54% l’anno, si passerà dai 276, 9 milioni di persone obese o in sovrappeso del 2021 a 292 dieci anni più tardi, nel 2031.

Gli Stati Uniti sono il Paese dove il fenomeno è di maggiori proporzioni: nel 2031 avrà il più alto numero di casi con circa 146,3 milioni. La Spagna risulta il Paese dei Top 5 della Ue con il minor numero: 15,6 milioni, nella proiezione sul 2031. L’Italia si colloca subito sopra la Spagna: in qiuesta graduatoria non è uno dei Paesi più colpiti, ma anche da noi la crescita è accertata e deve preoccupare: secondo Ibdo, Italian Barometer Obesity Report, 25 milioni di italiani (di cui 2,2 bambini o adolescenti) sono obesi o in sovrappeso (dati 2021).

Politiche sanitarie e ruolo degli operatori per contrastare l’obesità

L’obesità, che ormai è considerata una patologia vera e propria, oltre che possibile causa di altre patologie, è molto spesso legata a comportamenti inidividuali errati, come alimentazione squilibrata e vita sedentaria. D’altra parte, come fa notare Zachary Natale, epidemiologo di Global Data, questi comportamenti si manifestano in un contesto di sistemi alimentari e di politiche industriali che li agevolano. La strategia per contrastare il fenomeno è quindi complessa e di difficile attuazione, come dimostra questa crescita continua.

Secondo Natale, le autorità sanitarie pubbliche dovrebbero esercitare e mantenere una costante sorveglianza sull’obesità nei loro Paesi, con regolari indagini antropometriche, specialmente tra bambini e adolescenti. Inoltre, la collaborazione degli operatori sanitari con le comunità. attraverso l’educazione e l’informazione, può, a suo giudizio, produrre cambiamenti virtuosi nelle politiche locali, come la costruzione di più aree ricreative, che facilitino l’attività fisica, o l’introduzione di scelte più salutari nelle scuole.

Dal canto suo, il farmacista, in quanto operatore sanitario a quotidiano contatto con il pubblico, può fare la sua parte, informando i cittadini sulle problematiche connesse all’obesità e sugli stili di vita sani che si possono adottare per contrastare il sovrappeso e i connessi rischi per la salute.

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