Autonomia differenziata: interrogazione in Parlamento
Discussione aperta in Parlamento sull’autonomia differenziata, un tema che interessa direttamente il settore sanità. Il deputato di Alleanza Verdi e Sinistra (Avs) Francesco Emilio Borrelli ha infatti presentato un’interrogazione alla ministra per le Riforme istituzionali Maria Elisabetta Alberti Casellati in merito al processo volto a consentire alle Regioni di acquisire maggiori forme di autonomia su una serie di materie, tra cui quelle di competenza concorrente tra Stato e Regioni, come la tutela della salute.
Interrogazione parlamentare alla ministra Alberti Casellati sull’autonomia differenziata e sulle competenze delle Regioni in materie cruciali come la tutela della salute.
Il deputato di Avs sostiene che le norme proposte dal Governo svilirebbero il ruolo centrale del Parlamento, sia nell’ambito dell’iter per la concessione di ulteriori forme di autonomia, sia quale luogo deputato a realizzare il raccordo e la compensazione della differenziazione in funzione di riequilibrio unitario. Inoltre, le innumerevoli competenze legislative attribuibili ad alcune Regioni pregiudicherebbero l’assetto non solo del regionalismo italiano, ma anche quello costituzionale, con il rischio di sancire la condanna definitiva alla diseguaglianza delle Regioni meridionali nei servizi essenziali, a partire dal comparto della sanità.
La risposta della ministra delle Riforme costituzionali
La ministra Casellati, nella propria risposta, ha affermato che il disegno di legge del Governo costituisce l’attuazione dell’autonomia differenziata prevista dall’articolo 116 della Costituzione nell’ambito della riforma del Titolo V del 2001, approvata dall’allora Governo di centrosinistra.
In relazione ai paventati attacchi al principio solidaristico, ha osservato che il disegno di legge prevede, in maniera inequivocabile, da un lato che le intese a livello regionale non possano pregiudicare l’entità delle risorse da destinare alle Regioni che non si avvarranno dell’autonomia differenziata e, dall’altro, misure perequative ad hoc, anche di tipo infrastrutturale, per azzerare i divari territoriali ora esistenti, come del resto già imposto alla legislazione ordinaria dall’articolo 119 della Costituzione.
Riguardo al ruolo del Parlamento, la volontà del Governo è quella di garantire il più ampio coinvolgimento delle Camere, sia nella fase preliminare degli schemi di intesa sia nell’approvazione. È stato, infatti, affidato al dibattito parlamentare un disegno di legge che assolve a una funzione di garanzia per tutti gli attori in gioco e che intende circoscrivere e limitare la discrezionalità della fase devolutiva.
Il Governo, come ha già sottolineato il presidente del Consiglio dei ministri nelle dichiarazioni programmatiche del 25 ottobre 2022 – ha concluso la ministra Casellati – è fortemente determinato a dare seguito al processo virtuoso di autonomia differenziata già avviato da diverse Regioni italiane secondo il dettato costituzionale e in attuazione dei principi di sussidiarietà e solidarietà in un quadro di coesione nazionale. (PB)
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