Come rafforzare il Ssn: dibattito aperto in Parlamento
Tutte le forze politiche sono impegnate a discutere in Parlamento di come rafforzare il Ssn: la Camera dei deputati ha infatti discusso e approvato una serie di mozioni, presentate da rappresentanti delle varie forze politiche, volte a impegnare il Governo a lavorare per il rafforzamento del Ssn attraverso un incremento delle risorse disponibili, il potenziamento delle cure primarie e una riorganizzazione delle attività assistenziali anche nell’ottica di recuperare le prestazioni non effettuate a seguito della pandemia. Le mozioni contengono riferimenti anche all’attività delle farmacie nel quadro di un piano mirato a come rafforzare il Ssn e a rimodernarlo.
Approvate alla Camera mozioni di tutte le forze politiche con proposte su come rafforzare il Ssn. Si parla anche del ruolo delle farmacie.
Si tratta, in particolare, delle mozioni della maggioranza (primo firmatario Luciano Ciocchetti, di FdI), del Pd (primo firmatario Marco Furfaro), del Movimento 5 Stelle (prima firmataria Gilda Sportiello), di Azione – Italia Viva (prima firmataria Elena Bonetti) e di Alleanza Verdi e Sinistra (prima firmataria Luana Zanella).
La mozione della maggioranza sottolinea come, a livello strutturale, appaia “opportuno recuperare e ammodernare strutture esistenti ed eventualmente dismesse nonché, in una visione ospedalocentrica, valorizzare il ruolo del farmacista e delle farmacie dei servizi, pubbliche e private, convenzionate con il Servizio sanitario nazionale, uniformando a livello nazionale le modalità di erogazione dei farmaci e superando gli attuali sistemi di distribuzione per conto regionali verso un modello a tariffa unica che consenta, di conseguenza, il superamento della logica dei silos per la spesa farmaceutica; queste, infatti, possono costituire un ottimo supporto all’interno del sistema sanitario territoriale, ponendosi quali “unità elementari sanitarie” in grado di intercettare e assistere direttamente i bisogni di salute di bacini di utenza e fungendo così da “demoltiplicatore” rispetto alle attività assicurate dalle cosiddette Case della salute e dai poli ospedalieri di riferimento e garantire la presa in carico dei pazienti cronici”.
Rileva, altresì, la necessità, al fine di potenziare l’offerta complessiva del fabbisogno sanitario, di focalizzare l’attenzione sulla costruzione di una efficace rete territoriale di assistenza sanitaria basata anche sullo sviluppo della telemedicina, che supporta l’interazione dei diversi professionisti sanitari con l’assistito nelle diverse fasi di valutazione del bisogno assistenziale, di erogazione delle prestazioni e di monitoraggio delle cure.
Fascicolo sanitario e Dossier farmaceutico
La mozione Ciocchetti e altri impegna, quindi, il Governo, tra l’altro, “ad adottare le iniziative necessarie a garantire la piena operatività del Fascicolo sanitario elettronico e la digitalizzazione dei dati sanitari, corredandolo del cosiddetto Dossier farmaceutico, che ripercorre la storia farmaceutica di ogni paziente e la rende fruibile a tutto il sistema sanitario, garantendo l’integrazione di dati sanitari e amministrativi a livello nazionale”. Impegna l’esecutivo, inoltre, “a valutare la possibilità di procedere al fine di adattare iniziative per ampliare la possibilità per le Regioni di distribuire farmaci destinati a patologie croniche agli assistiti per il tramite delle farmacie pubbliche e private convenzionate, attraverso un nuovo modello di distribuzione e di remunerazione della filiera che superi l’attuale variabilità regionale causata dalla distribuzione per conto”.
Come rafforzare il Ssn utilizzando la farmacia dei servizi
La mozione chiede, infine, di “valutare, nel rispetto della riforma in corso, di adottare le opportune iniziative per inserire le farmacie pubbliche e private convenzionate tra i pilastri della rete di assistenza territoriale sanitaria e sociosanitaria ampliando il ruolo del farmacista anche nel rinnovo delle prescrizioni per le patologie croniche in accordo con il medico”.
La mozione del Pd chiede al Governo di “implementare la farmacia dei servizi approvando, dopo la positiva sperimentazione fatta nel 2022, un nuovo sistema di remunerazione e rinnovando la convenzione tra il Servizio sanitario nazionale e le farmacie italiane anche sulla base dei tanti nuovi servizi erogati”, invitandolo, “nel rispetto dei vincoli di bilancio, a promuovere campagne di sensibilizzazione in tutti i setting di cura e presso le farmacie miranti alla tutela dei comportamenti corretti, all’aderenza terapeutica per quanto riguarda l’uso degli antimicrobici e all’utilizzo costante delle norme igienico-sanitarie preventive”.
Politiche attive per il corretto uso degli antibiotici
Altro tema affrontato dalla mozione Furfaro e altri, è quello dell’antibiotico-resistenza. Il documento impegna, infatti, il Governo “a valutare la fattibilità di avviare iniziative graduali volte alla distribuzione degli antibiotici in confezioni sufficienti e non superiori al periodo di terapia, secondo le indicazioni mediche, anche con confezioni personalizzate” nonché “ad avviare iniziative, per quanto di competenza, volte a contrastare la vendita illegale di prodotti antimicrobici ovvero la loro vendita senza prescrizione medica o veterinaria, nonché a impedire l’illegittima vendita online dei farmaci soggetti a prescrizione medica o veterinaria, informando e sensibilizzando i cittadini, tramite campagne informative, sui rischi connessi a tali acquisti”.
Analogamente, la mozione del M5S impegna il Governo, tra l’altro, “ad attivarsi per una politica efficace di prevenzione sull’uso degli antibiotici, dotando gli ospedali di servizi di microbiologia permanente, adottando iniziative efficaci che mirino a riportare in tutte le prescrizioni di farmaci antibiotici, la diagnosi, la posologia e la durata della terapia, prevedendo una banca dati di tutte le prescrizioni di antibiotici e programmi di screening attivo con tecnologie diagnostiche rapide al fine di individuare i pazienti infetti con batteri multifarmaco-resistenti, predisponendo adeguate misure di controllo delle infezioni, e incentivando un sistema di confezionamento dei farmaci, con dosi unitarie o pacchetti personalizzati, al fine di evitare autoprescrizioni da parte dei cittadini”. (PB)