Grave carenza di farmaci in Belgio: si studiano rimedi
Secondo il Gruppo Febelco, la più grande cooperativa di distribuzione intermedia belga, ci sarebbe una grave carenza di farmaci in Belgio, con un totale di 1.239 medicinali non disponibili, una cifra ben lontana da quella rilevata dall’Agenzia Federale per i medicinali e i prodotti sanitari (Famph), che stima in 363 i farmaci non disponibili negli ultimi 30 giorni.
Si segnala una grave carenza di farmaci in Belgio: secondo la cooperativa di distribuzione intermedia Febelco, si raggiunge un picco del 15%.
La stima della Famph si baserebbe sui dati comunicati da PharmaStatut, un’applicazione che raccoglie informazioni sulla disponibilità di farmaci in Belgio. Ma, se si aggiungono i farmaci che erano già non disponibili da tempo, il numero raggiungerebbe i 1.239.
In una lettera aperta ai farmacisti belgi, l’amministratore delegato di Febelco Olivier Delaere si dice “preoccupato per la situazione [carenza di farmaci], ma anche per il modo in cui viene comunicata [dalle autorità federali]. La carenza è molto più grave di quanto il pubblico e voi farmacisti sentiate dire dai media. A nostro avviso, PharmaStatut non fornisce un quadro preciso dell’indisponibilità dei farmaci…Se includiamo i farmaci non disponibili da tempo, il numero sale a 1.239. Ciò significa che quasi il 15% non è disponibile“.
Delaere ha anche aggiunto che, a causa della negoziazione dei prezzi dei farmaci effettuata solo a livello nazionale, le aziende farmaceutiche danno la priorità ai Paesi più grandi, con un maggior numero di pazienti e prezzi più alti, il che si traduce in “carenze artificiali” in Belgio.
Un decreto cerca di affrontare il problema ponendo limiti alle esportazioni di farmaci essenziali.
Per cercare di arginare la situazione, un decreto reale del 9 gennaio 2023 prevede la limitazione temporanea all’esportazione di farmaci critici.
“C’è una grande preoccupazione in termini di carenza di farmaci – ha dichiarato il ministro della Salute Frank Vandenbroucke– in Belgio così come in altri Paesi. Abbiamo quindi pubblicato un decreto reale che ci permette di limitare le esportazioni in caso di indisponibilità, se si tratta di farmaci essenziali, se c’è un’emergenza. I grossisti-distributori hanno il dovere di rifornire innanzitutto i nostri farmacisti“, Il decreto prevede inoltre che il ministro della Sanità pubblica competente possa richiedere un’autorizzazione prima di poter esportare determinati farmaci in caso di imminente o attuale carenza.
Questa restrizione all’esportazione si applica ai farmaci la cui somministrazione è urgente e necessaria, che hanno un forte impatto sulla salute del paziente e per i quali non sono disponibili altri farmaci autorizzati con lo stesso effetto terapeutico. Implica un’indisponibilità di almeno un mese. Questa restrizione intende contribuire a garantire che il trattamento con farmaci talvolta salvavita non venga interrotto nonostante l’indisponibilità.
Il ministro sta anche lavorando per migliorare lo scambio di informazioni sulle scorte di farmaci tra le farmacie, i grossisti e l’industria farmaceutica, in modo da poter intervenire rapidamente in caso di minaccia di carenza.
“Siamo sorpresi che il Decreto reale, emanato a gennaio dal ministro della Salute Vandenbroucke, sia visto come la soluzione miracolosa“, ha affermato Delaere nella sua lettera aperta. Per questo Febelco propone di aumentare la trasparenza e di esigere una garanzia sulle scorte da parte dell’industria, e propone altresì di agire contro la politica delle quote dell’industria e a favore delle importazioni, come fanno alcuni altri Paesi europei. (EP)
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