L’indagine Fofi-Ipsos sul ruolo delle farmacie e la percezione dei cittadini e degli stessi farmacisti, presentata ieri a Roma, conferma che il farmacista è una figura di riferimento per gli italiani e che il suo ruolo è in piena evoluzione verso una crescente estensione dei servizi in farmacia.

Dall’indagine Fofi-Ipsos, presentata ieri a Roma, arriva la conferma che il farmacista è una figura di riferimento per gli italiani e che la farmacia dei servizi rappresenta un presidio di assistenza sanitaria sul territorio con un ruolo di pubblica utilità riconosciuto dai cittadini.

L’indagine, realizzata per la Fofi da Ipsos Healthcare e Corporate Reputation, si intitola “Il ruolo del farmacista e delle farmacie: verifica della reputazione e del percepito d’immagine” (l’avevamo annunciata qui) e ha coinvolto, tra novembre e dicembre 2023, un campione di mille cittadini rappresentativo della realtà italiana e 400 farmacisti distribuiti sul territorio nazionale.

I primi dati che spiccano riguardano la ottima reputazione dei farmacisti presso i cittadini: circa l’80% ha molta fiducia nel loro operato, il 93% dichiara di avere una farmacia di riferimento.

Andrea Mandelli (Fofi): durante la pandemia siamo riusciti a essere il perno del Ssn

A commento dei risultati dichiara Andrea Mandelli, presidente della Fofi: “Negli ultimi tre anni i farmacisti sono stati al fianco degli italiani per dare le migliori risposte possibili ai loro bisogni di salute, contribuendo a rendere la sanità più accessibile per tutti i cittadini. La pandemia ha rafforzato la percezione e il nostro ruolo sul territorio: siamo riusciti a essere il perno del Ssn somministrando tamponi e vaccini, trasformando messaggi di posta elettronica e sms in ricette digitali e dispensando terapie complesse”.

Anche il ministro della Salute Orazio Schillaci ha esplicitamente riconosciuto “il contributo che le farmacie quotidianamente e ordinariamente svolgono per far fronte ai bisogni di salute di una società sempre più anziana, con un conseguente incremento di pazienti con comorbilità e patologie croniche“.

Marco Cossolo (Federfarma): emerso il ruolo chiave della farmacia

Dal canto suo, il presidente di Federfarma Marco Cossolo ha sottolineato che “il Covid ha fatto sì che le persone si avvicinassero ancora di più alle farmacie, più di quanto già fossero, perché le farmacie questo tipo di assistenza l’ha sempre garantita. Il maggior bisogno e la situazione emotiva più coinvolgente hanno reso ancora più chiaro il ruolo dei nostri presidi, che hanno anche pagato il loro prezzo per il fatto di essere in prima linea. Forse la farmacia è stata sempre data un poco per scontata, poi ne è emerso il ruolo chiave”.

“Speriamo che questo sia mantenuto a memoria -prosegue Cossolo- ma penso di sì, dati i provvedimenti che si stanno susseguendo”. come il Dm 77, che riconosce alle farmacie convenzionate con il Ssn il ruolo di presidi sanitari di prossimità e assegna loro nuove funzioni, e la recente mozione all’odg della Camera sul rilancio del Ssn, con due relatori dei due principali partiti politici, che “assegna alla farmacia un ruolo centrale. Ce l’abbiamo fatta a farlo capire ai politici, vediamo ora cosa succederà” (si veda in proposito sul nostro sito qui)

Vediamo allora in sintesi alcuni dei principali risultati dell’indagine Fofi-Ipsos, che potete trovare ampiamente trattati sul sito della Federazione degli Ordini qui.

Il punto di vista dei farmacisti

  • L’86% dei farmacisti pensa che negli ultimi tre anni il proprio ruolo sia cambiato e il 64% di questi ritiene che l’evoluzione della farmacia dei servizi valorizzi la professione, con più benefici che difficoltà
  • Il 90% dei farmacisti si sente un punto di riferimento per i cittadini nell’ambito della salute e il 96% è convinto di svolgere un ruolo di pubblica utilità.        
  • Nel lavoro in farmacia vi sono però anche problematiche e difficoltà: per il 31% l’ostacolo principale è la troppa burocrazia, per il 22% il rapporto a volte complicato con i clienti.
  • I farmacisti sono interessati ad aumentare i servizi da offrire ai cittadini: per poterlo fare, il 34-38% richiede più spazio, il 22-23% più personale.

Che cosa pensano i cittadini

  • Il 93% dei cittadini ha una farmacia di riferimento.
  • Il 77% dei cittadini ha fiducia nel farmacista.
  • La maggioranza dei cittadini condivide la percezione dei farmacisti sul loro ruolo di pubblica utilità e pensa che il farmacista è una figura di riferimento; circa il 50% di loro afferma che la propria opinione sui farmacisti è migliorata negli ultimi anni.
  • Per quanto riguarda i servizi in farmacia, i cittadini manifestano interesse per servizi infermieristici in farmacia (19%) e a domicilio (17%), per vaccinazioni e analisi di primo livello, come pressione (18%), colesterolo e trigliceridi (18%) . Escludendo il servizio infermieristico, la maggior parte di questi servizi sono già oggi offerti da molte farmacie.
  • I servizi più attesi dai cittadini: prenotazione di esami e visite specialistiche (26%), ordine (20%) e consegna dei farmaci a domicilio (22%).
  • La maggior parte dei cittadini valuta positivamente l’ipotesi della farmacia come hub vaccinale.