In Svizzera la farmacogenetica è arrivata in farmacia
Dal 1° dicembre 2022, è arrivata in Svizzera la farmacogenetica. I farmacisti svizzeri possono infatti prescrivere, a determinate condizioni, analisi farmacogenetiche ai propri pazienti. Secondo la Società svizzera di farmacia, questa nuova competenza rappresenta una grande opportunità per le farmacie.
Da alcuni mesi la farmacogenetica è arrivata nelle farmacie svizzere, con la possibilità per il farmacista di prescrivere, a determinate condizioni, analisi farmacogenetiche.
Ma in che cosa consiste questa nuova competenza sulla farmacogenetica affidata alle farmacie?
La legge svizzera fa una distinzione tra analisi genetiche in ambito medico e al di fuori di tale campo e le farmacie hanno ora la piena capacità di prescrivere analisi in ambito farmacogenetico. In pratica, grazie alla farmacogenetica si può scoprire l’influenza genetica sull’efficacia dei farmaci assunti.
Nel quadro di una revisione sull’uso dei farmaci i risultati di un’analisi farmacogenetica possono, per esempio, servire come razionale per una decisione che sia consapevole e condivisa tra prescrittore e paziente, con l’obiettivo di ottimizzare la farmacoterapia. Una prestazione di questo tipo si divide in sei distinte tappe: dalla decisione iniziale fino al follow-up sull’effettivo miglioramento della terapia.
In primo luogo la legge svizzera impone una rigida confidenzialità nel rapporto tra farmacista e paziente e nelle varie tappe che vanno dalla proposta dell’analisi farmacogenetica fino alla raccolta del consenso scritto da parte del paziente. Il paziente deve essere informato sul tipo di analisi effettuata, che attualmente risulta essere un’analisi del pannello farmacogenetico di tipo commerciale che si basa essenzialmente su microchip che identificano in maniera mirata certe mutazioni del Dna. Il risultato finale dell’analisi deve essere imperativamente comunicato da un farmacista.
Come si esegue un’analisi farmacogenetica
L’analisi farmacogenetica è realizzata attraverso campioni sia di sangue sia di saliva e non può mai essere oggetto di un autotest. I campioni raccolti dalla farmacia vengono poi inviati a laboratori specializzati nell’effettuare questo tipo di test.
Se un test farmacogenetico riguarda un farmaco già prescritto da un professionista qualificato, allora la farmacia avrà l’obbligo di consultare tale professionista.
Vi possono essere diverse ragioni che portino a un effetto indesiderato o a risultati non conformi alle attese. Pertanto, prima di prescrivere un’analisi farmacogenetica, conviene dapprima escludere, assieme al paziente e al suo medico curante, altre possibili cause, quali le interazioni con altri farmaci, un’insufficiente conformità al trattamento o fattori clinici quali un’insufficienza renale o epatica.
Sono autorizzate unicamente le analisi farmacogenetiche la cui interpretazione dei risultati non ponga problemi particolari. In altre parole, secondo lo stato attuale della conoscenza e della pratica scientifica, i risultati delle analisi devono garantire chiare indicazioni sulla scelta e la posologia di un farmaco.
Per quanto riguarda le varianti studiate, il farmacista deve conoscere chiaramente come queste agiscono sul metabolismo o sull’effetto di un farmaco. A tale proposito, le informazioni rilevanti sono a disposizione del farmacista su banche dati specializzate (per esempio, pharmgkb.org) che forniscono anche raccomandazioni cliniche.
Il costo non è a carico del servizio sanitario
Il costo di tali analisi non è a carico del servizio sanitario di base, anche se nulla impedisce che tali costi possano essere coperti da assicurazioni sanitarie integrative.
A questo punto sembra quasi superfluo sottolineare l’importanza per la farmacia di poter offrire un servizio del genere ai propri pazienti e come tale servizio implichi importanti passi avanti su molteplici aspetti squisitamente professionali che devono caratterizzare il presente e il futuro della nostra professione. L’ottimizzazione della terapia farmacologica e il miglioramento della compliance sono gli obiettivi finali che la farmacia può ragionevolmente perseguire in una fondamentale ottica di condivisione delle scelte terapeutiche assieme al medico curante del paziente. (ML)