L’ipotesi di ricorrere a medici in servizio anche dopo il pensionamento per contrastare il problema delle carenze di personale è oggetto di una interrogazione parlamentare al ministro della Salute Orazio Schillaci.

Un’interrogazione parlamentare al ministro Schillaci chiede chiarezza sulla possibilità di mantenere i medici in servizio anche dopo il pensionamento, fino a 72 anni.

Alcuni deputati di Forza Italia, primo firmatario Vito De Palma, hanno infatti presentato un’interrogazione al ministro della Salute in merito alla possibilità che, a richiesta degli interessati, le Asl possano trattenere in servizio il personale medico in regime di convenzionamento con il Servizio sanitario nazionale, fino al compimento del 72esimo anno di età, come previsto dal Decreto legge 198 del 2022.

Il Dipartimento per la Promozione della salute della Regione Puglia, infatti, avrebbe comunicato alle Asl e alle principali organizzazioni rappresentative di categoria, di nutrire forti perplessità circa la effettiva applicabilità della norma nazionale sia alle strutture sanitarie pubbliche, sia alle strutture private accreditate pugliesi. Tali dubbi si baserebbero su una interpretazione della norma che equipara le strutture sanitarie pubbliche a quelle private, arrivando ad attribuire natura pubblica a soggetti privati anche quando essi difettano dei requisiti necessari per la configurabilità di ente pubblico.

Il Dipartimento ha, quindi, formulato una richiesta di chiarimento all’ufficio competente del Ministero della Salute sull’ipotesi di superamento dei 70 anni per il mantenimento dei medici in servizio.

I deputati di Forza Italia chiedono, quindi, al ministro della Salute se non ritenga di dover dirimere, nel più breve tempo possibile, la controversia interpretativa in questione, fornendo risposta alla richiesta di chiarimenti pervenuta da parte della Regione Puglia in merito alla possibilità di superamento del previsto limite di 70 anni per il collocamento in quiescenza dei direttori sanitari delle strutture private accreditate e per tutti i medici convenzionati, fino al compimento del settantaduesimo anno di età. (PB)

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