Il Ministero della Salute ha fornito alcuni chiarimenti riguardo agli integratori con curcuma, dopo avere svolto una ricognizione a livello europeo per valutare l’eventuale uso significativo nell’Unione Europea in campo alimentare degli estratti di Curcuma longa e spp a elevato titolo di curcumina e lo status di nuovo alimento dell’ingrediente.

Una nota del Ministero della Salute chiarisce che “ingredienti denominati estratto di Curcuma longa con curcumina al 95% non possono essere impiegati perché nuovi alimenti ex Reg. 2015/2283, e pertanto gli integratori alimentari che li contengono non sono commercializzabili”.

La notizia è riportata nella Circolare di Federfarma 208/2023 (disponibile, insieme con la nota ministeriale, sul sito nell’area riservata).

Secondo il Ministero, non è stato dimostrato un uso significativo in campo alimentare per l’estratto di rizoma di Curcuma longa L titolato al 95% in curcumina. È, invece, risultata una storia di consumo significativo negli integratori alimentari per l’estratto del rizoma di Curcuma longa L, contenente fino al 95% di curcuminoidi (detti anche curcumine), i cui costituenti principali sono la curcumina e, in misura minore, la demetossicurcumina e la bisdemetossicurcumina, in proporzione uguale a quella naturalmente presente nella Curcuma longa. Qualsiasi processo che aumenti la solubilità o la biodisponibilità -si precisa- potrebbe tuttavia essere soggetto al regolamento sui nuovi alimenti.

Ricorda il Ministero della Salute sul proprio sito che si intendono per novel food, nuovi alimenti, tutti quei prodotti e sostanze alimentari privi di storia di consumo “significativo” al 15 maggio 1997 in Ue, e che, quindi, devono sottostare a un’autorizzazione, per valutarne la loro sicurezza, prima della loro immissione in commercio.

La conclusione del Ministero è che “ingredienti denominati estratto di Curcuma longa con curcumina al 95% non possono essere impiegati perché nuovi alimenti ex Reg. 2015/2283, e pertanto gli integratori alimentari che li contengono non sono commercializzabili”.