L’utilizzo improprio degli antibiotici fluorochinolonici può comportare gravi rischi per il paziente. Per questo, al temine di una revisione a livello europeo, l’Ema ha rilasciato, il 12 maggio, una comunicazione (pubblicata sul sito dell’Aifa) nella quale l’Agenzia illustra i rischi rilevati e fornisce sia agli operatori sanitari, sia ai pazienti raccomandazioni importanti su come agire.

L’Agenzia europea per i medicinali ha emanato una serie di raccomandazioni per operatori sanitari e pazienti sull’impiego corretto degli antibiotici fluorochinolonici, il cui utilizzo inappropriato può comportare gravi rischi per la salute.

I medicinali a base di fluorochinoloni -ricorda l’Ema nella sua comunicazione- sono una famiglia di antibiotici ad ampio spettro che uccidono i batteri e combattono le infezioni. Sono usati per trattare alcuni tipi di infezioni gravi quando altri antibiotici non sono adatti.

La revisione a livello di Ue, condotta nel 2018 dall’Ema, ha riguardato i medicinali a base di fluorochinoloni somministrati per via sistemica (per via orale o per iniezione) e i medicinali per via inalatoria e comprendeva medicinali che contengono: Ciprofloxacina, Flumechina, Levofloxacina, Lomefloxacina, Moxifloxacina, Norfloxacina, Ofloxacina, Pefloxacina, Prulifloxacina e Rufloxacina. I medicinali a base di fluorochinoloni sono autorizzati in vari Stati membri dell’Unione Europea con nomi commerciali diversi.

Rimandando al sito dell’Aifa per la lettura del testo integrale della comunicazione dell’Ema, qui ne riportiamo la sintesi pubblicata dall’Agenzia italiana del farmaco.

Il comitato per la sicurezza dell’Ema, il Prac, ribadisce agli operatori sanitari che l’uso di antibiotici fluorochinolonici somministrati per via orale, iniezione o inalazione deve essere limitato a causa del rischio di effetti collaterali invalidanti, di lunga durata e potenzialmente irreversibili.

Queste restrizioni sono state introdotte nel 2019 a seguito di una revisione a livello di Ue su questi effetti collaterali, molto rari ma gravi. Uno studio finanziato dall’Ema ha dimostrato che, sebbene l’uso di antibiotici fluorochinolonici sia diminuito, questi medicinali sono ancora prescritti al di fuori degli usi raccomandati.

Restrizioni sull’uso dei medicinali

Le restrizioni sull’uso degli antibiotici fluorochinolonici implicano che questi medicinali non devono essere usati:

  • 1. per trattare infezioni che possono risolversi senza trattamento o che non sono gravi (come le infezioni alla gola)
  • 2. per il trattamento di infezioni non batteriche, per esempio prostatite non batterica (cronica)
  • 3. per prevenire la diarrea del viaggiatore o le infezioni ricorrenti del tratto urinario inferiore (infezioni urinarie che non si estendono oltre la vescica)
  • 4. per il trattamento di infezioni batteriche lievi o moderate a meno che gli altri medicinali antibatterici comunemente raccomandati per queste infezioni non possano essere utilizzati

È importante sottolineare che i fluorochinoloni devono essere evitati nei pazienti che hanno avuto in precedenza gravi effetti collaterali con un antibiotico fluorochinolonico o chinolonico. Devono essere usati con particolare cautela negli anziani, nei pazienti con malattie renali e in coloro che hanno subito un trapianto di organi, perché questi pazienti sono a maggior rischio di danni ai tendini. Poiché anche l’uso di un corticosteroide con un fluorochinolone aumenta questo rischio, l’uso combinato di questi medicinali deve essere evitato.

Lo studio, che ha valutato i dati delle cure primarie in sei Paesi europei (Belgio, Francia, Germania, Paesi Bassi, Spagna e Regno Unito) tra il 2016 e il 2021, suggerisce che le misure adottate, a seguito della revisione a livello di Ue, per limitare l’uso di questi medicinali, hanno avuto un impatto modesto.

Una Nota informativa importante sarà ora inviata agli operatori sanitari nell’Ue, per sottolineare la necessità di limitare l’uso di questi medicinali a un trattamento di ultima linea nei pazienti che non hanno opzioni terapeutiche alternative dopo un’attenta valutazione dei benefici e rischi per i singoli pazienti.

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