In Belgio sarà possibile stilare piani di cura in farmacia per polimedicati: l’obiettivo è quello di razionalizzare e rendere più sicuro il consumo di farmaci, che in quel Paese è particolarmente elevato.

Piani di cura in farmacia per pazienti polimedicati: i farmacisti belgi coinvolti in un progetto governativo di razionalizzazione del consumo di farmaci, in collaborazione con i medici.

Secondo quanto recentemente riportato da Brussels Time, infatti, i belgi sono tra i primi cinque consumatori di farmaci in Europa, insieme a croati, finlandesi e portoghesi.  Oltre il 55% della popolazione di età superiore ai 15 anni ha assunto almeno un farmaco su prescrizione per un periodo di almeno quindici giorni nel 2019.  Questo dato si confronta con meno del 40% degli adulti in Italia e Romania.  Nel tentativo di invertire la tendenza, dal 1° aprile di quest’anno i farmacisti potranno predisporre piani di cura per i clienti che assumono abitualmente più di 5 farmaci su prescrizione. Questo servizio non avrà alcun costo per il paziente. L’obiettivo del Governo è di ridurre il consumo di farmaci.

In concreto, un paziente che assume più di cinque farmaci su prescrizione e che ha dei dubbi sulla loro contemporanea assunzione potrà chiedere un parere al proprio farmacista di fiducia. Ciò consentirà di fare il punto sulla corretta assunzione, su possibili interazioni arrivando magari a consigliare la sostituzione di alcuni farmaci con altri o anche l’eliminazione.

Qualsiasi piano di cura messo in atto dal farmacista sarà fatto in stretta collaborazione con il medico del paziente. In altre parole, il farmacista non può prescrivere un farmaco o modificare una ricetta, ma dovrà consultare il medico curante in caso di dubbi fondati provenienti dal paziente.

Il progetto del Governo valorizza la formazione e il know how dei farmacisti

Questo nuovo progetto, pertanto, enfatizza il know-how e la formazione dei farmacisti, così come sottolineato dal ministro della salute Frank Vandenbroucke: “il vantaggio del farmacista è che conosce i farmaci e ha una visione d’insieme che forse il medico non ha, sia perché una persona può aver avuto prescrizioni da medici diversi sia perché la situazione è cambiata o ci sono possibili alternative. I farmaci sono necessari, ma un consumo eccessivo o la combinazione di farmaci diversi possono compromettere la loro efficacia e talvolta rappresentare un rischio per la salute.  Bisogna assumere la dose giusta e fare attenzione alle corrette combinazioni con altri farmaci”.

Frank Vandenbroucke ha anche affermato di avere l’impressione che i farmacisti siano entusiasti di questa valorizzazione della loro professione e delle loro competenze: “Per questo servizio, il farmacista deve investire del tempo. Abbiamo quindi stanziato 2.910.000 euro per valorizzare questo compito, ovvero un compenso di circa 90 euro (più Iva) per paziente, un compenso che riceverà per il tempo che investe in quello che è un vero e proprio servizio di cura”.

I farmacisti belgi apprezzano il provvedimento

I farmacisti hanno accolto con favore la decisione sui piani di cura in farmacia per polimedicati e molti affermano che la nuova misura è un segno di fiducia e di apprezzamento per la professione. Vanno in questa direzione i commenti di Sophie Gysemberg, titolare della farmacia di Auderghem: “È un ottimo modo per valorizzare la nostra professione. Non siamo venditori di scatole. A volte mi capita di notare che un medico generico prescrive un prodotto, ma io so che la paziente ha delle allergie o che c’è un’interazione con i farmaci che sta già assumendo. Già ora prendo il telefono e contatto il medico”.

E continua Gysemberg: “Questo riguarda soprattutto gli anziani, o i pazienti con patologie gravi, diabete, ipertensione, che a volte hanno molti farmaci da assumere e che si perdono un po’ nella loro terapia. Noi siamo qui per garantire la salute del paziente, non per spingerlo ad assumere molti prodotti e farlo ammalare”.

Anche i medici, nel complesso, sono favorevoli, anche se per Luc Herry, vicepresidente dell’Absym, l’Associazione belga dei sindacati medici, sorgono alcune questioni: “Che ne è del diritto del paziente? È libero di rivolgersi a diversi medici e non sempre è d’accordo con la diffusione dei suoi dati personali. Il farmacista deve informare il suo cliente che, in quanto referente, ha accesso a tutti i suoi dati. Se il paziente è d’accordo, nessun problema”. (EP)