Secondo lo studio “Lo scenario degli integratori, tra benessere e star bene”, commissionato da Integratori & Salute a Future Concept Lab, sono 30 milioni gli italiani che utilizzano integratori alimentari, un settore in costante ascesa, che nel 2022 ha superato il valore complessivo di 4 miliardi di euro di fatturato.

Da uno studio di Integratori & Salute, risulta che trenta milioni di italiani utilizzano integratori alimentari per mantenersi in buona salute. Un settore che vale 4 miliardi di euro.

Vediamo in sintesi alcuni dei risultati più interessanti della ricerca di Integratori & Salute e Future Concept Lab.

  • Il 58,3% degli italiani presta attenzione a ciò che mangia più che in passato; il 22,6% segue precise regole alimentari e solo il 19,6%) mangia quello che capita.
  • Nell’ultimo anno, il 73,3% degli italiani (soprattutto adulti tra i 35 e i 54 anni e con una leggera prevalenza delle donne) ha utilizzato integratori alimentari almeno una volta.
  • Il 71,3% degli italiani considera gli integratori come un “buon aiuto per tutti” (71,3%), ma anche “un supporto per mangiare sano e fare movimento”; per il 64.5% aiutano a “sostenere il benessere psicofisico”.
  • Si acquista un integratore su consiglio del medico (per il 48,4%) o del farmacista (36,3%). Seguono professionisti come terapista nutrizionista e fitoterapista (19,1%), familiari, amici e colleghi (15,9%), ricerche su Google (14,5%) ed erboristerie (9,1%).
  • Il 77,7% ha un’idea sostanzialmente corretta di che cosa sia un integratore alimentare, cioè un prodotto che sostiene il benessere e non sostituisce le medicine, rappresenta un “aiuto a colmare le carenze dell’organismo”, “un supporto per rafforzare l’abitudine a mangiare sano e a fare movimento”.
  • Il 70,2% degli italiani acquista integratori in farmacia, il 22,4% al supermercato o su siti web specializzati.
  • Gli italiani utilizzano integratori alimentari soprattutto per sostenere le difese immunitarie (30,1%), come complemento energetico (26,3%). come aiuto per le ossa e le articolazioni (24,4%), per integrare diete vegane e vegetariane (22%), per normalizzare l’intestino (22%), per aiutare la digestione (20,8%), per migliorare i problemi d’insonnia (20,2%).

Quando si applica l’aliquota Iva ridotta agli integratori?

In materia di integratori alimentari proprio in questi giorni l’Agenzia delle Entrate ha forniito chiarimenti sull’applicabilità dell’aliquota Iva ridotta, rispondendo all’interpello di un’azienda del settore. Lo segnala Federfarma con la Circolare 252/2023 (disponibile sul sito nell’area riservata).

L’Agenzia ha sottolineato che gli integratori alimentari non beneficiano automaticamente dell’aliquota Iva ridotta e che la sua eventuale applicazione viene decisa caso per caso, in base al parere tecnico reso dall’Agenzia delle Dogane sulla base dell’analisi della relativa composizione e qualificazione merceologica.

In particolare, l’Agenzia delle Entrate ha precisato che usufruiscono dell’aliquota ridotta del 10% i preparati alimentari che contribuiscono a mantenere l’organismo in buona salute, classificabili alla voce 21.06.90.92 della Nomenclatura combinata vigente.