In Francia il farmacista potrà prescrivere antibiotici
Mentre il sistema sanitario francese presentava, lo scorso 29 giugno, il suo rapporto interno su costi ed entrate per il 2024, il suo direttore generale, Thomas Fatôme, informava i sindacati dei farmacisti su una serie di misure che riguardano la professione (tra la quali la facoltà di prescrivere gli antibiotici) e che verranno inserite nella prossima Legge sul finanziamento della sicurezza sociale (Plfss) per il 2024.
Imminenti in Francia nuove misure che riguardano i farmacisti, a cominciare dalla possibilità di prescrivere gli antibiotici per alcune patologie e a determinate condizioni.
Tre di queste misure hanno il forte sostegno della Fédération des syndicats pharmaceutiques de France (Fspf) e dell’Union des syndicats de pharmaciens d’officine (Uspo).
Prima misura: l’assicurazione sanitaria proporrà che i farmacisti possano prescrivere gli antibiotici dopo un test diagnostico rapido (Trod) positivo per faringite o cistite. Questa nuova prescrizione farmaceutica andrà ad aggiungersi a quella di imminente regolamentazione prevista per i vaccini. “L’assicurazione sanitaria ha colto l’occasione per mostrarci il documento che i farmacisti dovranno utilizzare per prescrivere i vaccini. Si tratta della prima prescrizione farmaceutica”, afferma soddisfatto il presidente della Fspf, Philippe Besset. I sindacati hanno chiesto che questo documento vada a integrarsi nel sistema informatico della farmacia.
Seconda misura: Thomas Fatôme auspica l’introduzione di una remunerazione che tenga conto della corretta dispensazione dei farmaci. È ciò a cui i sindacati si riferiscono quando parlano di “intervento farmaceutico” (interruzione di un trattamento, aggiunta di un farmaco, modifica del dosaggio, eccetera) e per il quale Philippe Besset ha chiesto il pagamento di 5 euro come parte di un pacchetto retributivo di quattro nuovi onorari che includono una remunerazione di dispensazione basata su protocollo, una per il rinnovo delle prescrizioni e una di sostegno per le farmacie dove c’è carenza di assistenza sanitaria. Questo nuovo onorario di “intervento farmaceutico” (Ip) di 5 euro genererebbe 60 milioni di euro per la rete delle farmacie.
Terza misura: nella Relazione su costi ed entrate per il 2024 si chiede di ampliare il numero di biosimilari che possono essere sostituiti dai farmacisti, con l’obiettivo di aumentare il loro tasso di penetrazione dal 42% all’80%. Anche in questo caso, i sindacati sottolineano che si tratta di una battaglia che stanno combattendo da tanto tempo, anche se resta ancora da vedere quali molecole potrebbero essere coperte, prevedere una remunerazione specifica, nonché la parità tra il margine del biosimilare e quello dell’originator, insiste Pierre-Olivier Variot, presidente dell’Uspo. Quando nell’aprile 2022 è stata pubblicata la lista delle molecole biologiche sostituibili dai farmacisti, Pierre-Olivier Variot ha deplorato l’assenza dell’Enoxaparina, “nonostante sia il farmaco biologico più facilmente sostituibile in farmacia”.
La misura sul ricarico che non piace ai farmacisti
La quarta misura è quella più indigesta e riguarda la richiesta del Ssn francese di diminuire la percentuale di ricarico sui farmaci più costosi, proposta che ha incontrato la ferma opposizione dei due sindacati. La remunerazione della farmacia francese è legata in maniera preponderante a una serie di onorari di dispensazione e, in parte residuale, su 4 ricarichi sul prezzo grossista e un’ultima tranche per i farmaci di prezzo superiore a 1.930 euro dove non si prevede alcun ricarico. Nella fascia di prezzo tra 150 e 1.930 euro il ricarico è pari al 5%.
I negoziati tra Ssn e i due sindacati delle farmacie sull’introduzione di tali misure cominceranno in autunno e potrebbero estendersi fino a gennaio 2024. (EP)