Farmacisti francesi autorizzati a prescrivere ed eseguire vaccini
Continua l’espansione delle competenze dei farmacisti francesi: dal 10 agosto scorso, infatti, non è più necessario andare dal medico per farsi poi vaccinare in farmacia, poiché i farmacisti transalpini sono ora autorizzati a prescrivere e iniettare i vaccini previsti dal calendario vaccinale.
Da questa estate i farmacisti francesi possono prescrivere ed effettuare i vaccini previsti dal calendario vaccinale senza più bisogno della prescrizione del medico.
I farmacisti e gli studenti di farmacia del sesto anno, infatti, possono ora prescrivere e somministrare tutti i vaccini raccomandati, nonché il vaccino antinfluenzale stagionale, a tutti i soggetti di età superiore agli 11 anni, indipendentemente dal fatto che siano o meno destinatari delle raccomandazioni vaccinali.
Tutto ciò è stato reso possibile da un decreto e un’ordinanza pubblicati nel “Journal officiel” lo scorso 9 agosto, ma già nell’estate del 2022, l’Autorità nazionale francese per la salute (Has) si era espressa a favore dell’estensione della vaccinazione, che è stata poi inclusa, lo scorso dicembre, nella Legge finanziaria sulla sicurezza sociale. C’è però un’eccezione prevista nel testo: le farmacie non sono autorizzate a prescrivere e iniettare vaccini vivi attenuati a persone immunocompromesse.
Prosegue, quindi, la delega ai farmacisti di compiti prima riservati ai medici.
In meno di sei anni, dopo una sperimentazione per un singolo vaccino in due regioni, la professione è riuscita a rendere la vaccinazione ampiamente disponibile e ad aprirla alla prescrizione.
“Questo importante passo avanti lo dobbiamo ai farmacisti dispensatori! Con la serietà e la professionalità che li contraddistinguono, hanno partecipato alla sperimentazione e poi alle vaccinazioni contro il Covid-19 e l’influenza. Nonostante l’opposizione di alcuni, il Ministero ha capito subito che bisognava puntare sulle farmacie per migliorare la copertura vaccinale” si legge nel comunicato stampa dell’Union des syndicats de pharmaciens d’officine (Uspo). E infatti, in occasione della pubblicazione della normativa di autorizzazione, il ministro della Salute Aurélien Rousseau ha commentato: “Un passo essenziale per facilitare l’accesso alle vaccinazioni e migliorare la prevenzione“.
L’Uspo, che accoglie con favore la pubblicazione della normativa sul Journal Officiel (il corrispettivo della nostra Gazzetta Ufficiale) fornirà ai suoi membri una guida pratica per aiutarli ad attuare questa nuova missione.
Formazione obbligatoria
Per essere autorizzati a somministrare vaccini, i farmacisti dovranno seguire una formazione che permetta loro -come prescritto dalla legge- di “conoscere, in particolare per la prescrizione, le caratteristiche delle malattie prevenibili da vaccino, la tracciabilità delle vaccinazioni e le principali raccomandazioni del calendario vaccinale e, per la somministrazione, il quadro normativo e gli obiettivi di salute pubblica della vaccinazione, i metodi di iniezione e il monitoraggio post-iniezione”.
Secondo l’Uspo, il corso di formazione previsto durerà 17 ore e mezza, compreso un modulo teorico obbligatorio di 10 ore e mezza. Coloro che hanno somministrato vaccini anti-Covid sono esentati dal modulo pratico di sette ore. Dopo essersi formati, i farmacisti dovranno dichiarare la propria attività di somministratore o prescrittore di vaccini presso l’Ordre des pharmaciens. In termini di remunerazione, la prescrizione seguita dall’iniezione ha un prezzo di 9,60 euro. Se il vaccino viene somministrato una sola volta, il compenso è di 7,50 euro.
Soddisfatti i sindacati dei farmacisti francesi
I sindacati che rappresentano la professione -la Fédération des syndicats pharmaceutiques de France (Fspf) e l’Uspo- si rallegrano di questa opportunità tanto attesa.
“È una buona notizia per i cittadini, per le vaccinazioni e per la politica di prevenzione della Francia”, afferma Philippe Besset, presidente della Fspf, che precisa “i farmacisti svolgeranno un ruolo importante nella lotta contro le malattie. La vaccinazione obbligatoria dei bambini piccoli è molto ben organizzata e realizzata. D’altra parte, per i vaccini che richiedono dosi di richiamo, la copertura è molto più bassa, e anche per le vaccinazioni dopo l’adolescenza (vaccini per Hpv ed epatite). Dobbiamo quindi aumentare la copertura vaccinale. E naturalmente è molto utile aumentare il numero di operatori sanitari coinvolti in questa lotta tesa a prescrivere e vaccinare”. (EP)