In Parlamento si parla molto di sanità in questo periodo di cambiamenti e di decisioni importanti da adottare: due recenti interrogazioni parlamentari sul Ssn puntano l’attenzione su due questioni cruciali come l’aggiornamento dei Livelli essenziali di assistenza e gli effetti del federalismo fiscale sul funzionamento del sistema sanitario.

Due interrogazioni parlamentari sul Ssn rivolte al ministro della Salute chiedono chiarimenti sull’aggiornamento dei Lea e sugli effetti del federalismo fiscale sul sistema sanitario. italiano.

Al Senato, Elisa Pirro e altri colleghi del M5S hanno presentato un’interrogazione in merito al Dpcm del 12 gennaio 2017 sulla “definizione dei livelli essenziali di assistenza” e alle procedure di aggiornamento di questi ultimi. Nell’atto si chiede al ministro della Salute Orazio Schillaci di illustrare quali misure intenda adottare per evitare che l’imminente passaggio legato alla scadenza dell’attuale commissione nazionale per l’aggiornamento dei Lea e la promozione dell’appropriatezza nel Servizio sanitario nazionale e all’insediamento della nuova commissione comporti un ulteriore allungamento dei tempi per l’aggiornamento dei livelli di assistenza.

Alla Camera, un gruppo di deputati del M5S, prima firmataria Vincenza Aloisio, ha presentato un’interrogazione sulle osservazioni formulate dalla Corte dei Conti in merito all’impatto del federalismo fiscale sul finanziamento del Servizio sanitario nazionale e sulla qualità dei servizi offerti sul territorio.

In particolare, il Movimento 5 Stelle chiede al ministro della Salute se ritenga che, nella fase attuale, il sistema sanitario sia in grado di garantire su tutto il territorio nazionale un’assistenza equa, per quantità e qualità e, in caso contrario, quali siano le iniziative che intende adottare per assicurare un uniforme accesso alle cure. Chiede anche se, al fine di tutelare una sanità equa e accessibile universalmente, condivida l’opportunità di conferire in capo allo Stato la gestione della sanità pubblica e se ritenga che la concessione di ulteriori forme di autonomia possa incrementare la sperequazione sanitaria, soprattutto a danno delle Regioni più marginalizzate. (PB)